R. & P.
Da Messina a Reggio in qualsiasi orario, così da poter assaporare appieno e vivere ogni aspetto ludico, culturale, artistico ed economico delle due città separate soltanto da una lingua di mare.
Il Trasporto integrato dello Stretto torna protagonista nel dibattito politico e, questa mattina, è stato il sindaco Giuseppe Falcomatà ad aprire la tavola rotonda organizzata dall’amministratore unico dell’Atam, Francesco Perrelli, iniziando a riflettere proprio sul ruolo e la centralità dell’azienda di trasporto pubblico comunale issandola a paradigma dei grandi passi in avanti fatti in questi anni: “Un’azienda che era sull’orlo del fallimento è stata salvata, grazie al duro e costante lavoro di tutti gli attori interessati, ed oggi è protagonista di quella che può considerarsi una vera e propria rivoluzione nel sistema dei trasporti e della mobilità nello Stretto”.
Questa, dunque, per il sindaco Falcomatà è l’Atam che a Palazzo Alvaro ha presentato l’Accordo dell’area integrata dello Stretto fra le Regioni Calabria e Sicilia, le Città Metropolitane di Reggio e Messina e le rispettive aziende di mobilità. Dal baratro, quindi, ad un futuro nuovo che spinge il sindaco metropolitano a parlare di “giornata molto importante, emblema d’orgoglio ed evoluzione del trasporto pubblico locale per nastra città”.
“Ed il primo pensiero – ha detto il sindaco Falcomatà – naturalmente va ai dipendenti Atam che hanno affrontato le fasi più delicate della crisi aziendale con grandissimo senso di responsabilità”.
Un plauso, poi, Falcomatà l’ha riservato ai rappresentanti sindacali, al consigliere comunale delegato alle Partecipate Francesco Gangemi, all’amministratore Atam Francesco Perrelli ed al presidente della Conferenza permanente interregionale per l’Area dello Stretto, il consigliere regionale Domenico Battaglia, “ognuno, per il ruolo di competenza, interprete concreto dei primi passi mossi sull’Area integrata dello Stretto”.
Così, rivolgendosi al collega di Villa San Giovanni, Giovanni Siclari, il sindaco Giuseppe Falcomatà ha ricordato come di Area integrata “si sia parlato per tantissimi anni, ma che soltanto nelle ultime settimane sta vivendo la sua costituzione formale, superando quel diktat banale che ha impedito azioni concrete di condivisione fra Sicilia, Calabria, Reggio e Messina: ovvero quello che si trattava di due regioni diverse, di due città diverse”.
“L’accordo per la costituzione dell’Area integrata dello Stretto – ha continuato Falcomatà – è un grandissimo passo in avanti, una rinuncia ad un pezzettino di sovranità per la costruzione di qualcosa di più grande. Con orgoglio, possiamo affermare che la Città Metropolitana di Reggio, insieme a Messina, arriva prima rispetto alle altre per quanto riguarda la realizzazione di un accordo di servizi fra realtà diverse. Ne stanno dialogando, ormai da tempo, Bologna e Firenze, ma Reggio e Messina giungono adesso a condividere la prospettiva di una crescita economica, sociale, culturale non ragionando più a compartimenti stagni e comprendendo, in questo modo che nessuno si salva da solo, soprattutto nel nostro Mezzogiorno”.
Lo spunto serve al sindaco per affrontare un tema di stretta attualità: “Costruiamo la possibilità di muoverci fra le due sponde con un solo biglietto, mentre al tempo stesso camminiamo nel contesto ancora confuso e frastagliato del Regionalismo differenziato. Non possiamo ragionare non tenendo conto di questo.
Il Regionalismo differenziato, così come si sta costruendo, continuerà ad aumentare le differenze, le divisioni e gli strappi fra il Sud ed il Nord del Paese. Sia chiaro: noi non siamo aprioristicamente contrari a salvaguardare e proteggere le peculiarità, le caratteristiche e le complessità dei singoli territori – per noi diversità è fonte di ricchezza – ma lo dobbiamo fare iniziando a camminare tutti dallo stesso punto di partenza. Io mi auguro che si tenga conto anche di questo e che ognuna delle parti sociali, politiche, istituzionali, sociali chiamate in causa non pensi che la partita del Regionalismo differenziato sia una partita che non ci appartiene.
Dobbiamo combatterla insieme perché è da quella che dipendono grossa parte del destino del nostro territorio e la buona riuscita dell’Area integrata dello Stretto e del Trasporto pubblico locale metropolitano”.