DI SEGUITO LA LETTERA APERTA INDIRIZZATA AL SINDACO DI LOCRI DALL’ASSESSORE ALL’URBANISTICA DI MARINA DI GIOIOSA ISIDORO NAPOLI
MARINA DI GIOIOSA IONICA – Vi sono molteplici ragioni,nell’attuale momento storico,per ritenere che la società nella quale viviamo,si appresta a subire cambiamenti profondi,anche nelle sue caratteristiche strutturali. Essa diventa sempre più complessa e si specializza sempre di più.
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Il migliore assetto istituzionale possibile è quello che riesce a rispondere alla complessità sociale sottostante in modo che il conflitto degli interessi si svolga all’interno del quadro del governo locale più idoneo, evitando così una sorta di delegittimazione delle istituzioni rispetto alla società.
L’attuale dibattito sulle riforme Elettorali ed istituzionale sembra svolgersi in un pianeta distante anni luce dal mondo reale e soprattutto dai cittadini. Tutto ruota attorno al circo mediatico che seleziona gli argomenti in base all’audience,ed alla rissosità degli attori investiti.
Si cancellano le Province,senza valutare il ruolo delle Regioni e senza valutare che queste ultime si allontaneranno sempre di più dalle istanze di Governo locali. Un centralismo in più a fronte di un fortissimo ed aumentato bisogno di maggiori risorse e competenze per le realtà territoriali. Se a tutto ciò si aggiunge l’orrore dei Parlamentari eletti per liste bloccate, di nominati dalle segreterie dei Partiti, lo scollamento diviene totale,e non esiste più alcun elemento di congiunzione tra le varie istituzioni,t ra i cittadini e lo “Stato”.
Costruire una Unione di Comuni, significa riconoscere l’identità storica, sociale, di tradizioni e culture del territorio, consolidando questi caratteri con un assetto istituzionale che le rispecchia.
L’Unione altro non è che l’associazione dal basso delle realtà istituzionali più vicine alle istanze dei cittadini, che sono i Comuni,e che ha il compito di fare fronte, al meglio, alla sfida che attende la società contemporanea.
La ipotesi attorno alla quale stanno lavorando i sei Sindaci della Vallata del Torbido, tende a rispondere alle istanze sopra riportate, partendo della constatazione che la nostra storia è storia di vallate, che si sono sviluppate nel corso dei secoli attorno ai corsi d’acqua che dalla montagna scendono fino al mare. La valle del Torbido, la Valle del Bonamico, la valle dell’Allaro,e così via. Non è un rinchiudersi, o peggio ancora, alzare steccati. La prova è di corrispondere meglio alle domande dei cittadini, rispetto ai servizi a cui l’ente locale è preposto, rispettando quindi l’omogeneità culturale, territoriale e, soprattutto,delle competenze sul piano strettamente giuridico. Un Governo Politico che amministra un’area più vasta di quella del solo Comune, e che tuttavia è ancora relativamente prossimo alle persone che vivono in quella area. Assumerebbe tutto ciò un valore strategico, non solo e non tanto per la più elevata capacità negoziale ed il maggior peso politico, ma soprattutto per la capacità di affrontare questioni di valore strategico che i Comuni singoli non possono più gestire come le reti idriche ,la raccolta dei rifiuti lo sviluppo agricolo(con un particolare attenzione alla agricoltura sociale e solidale)
Un elemento sul quale si sostanzia l’Unione è la discussione e l’approvazione dei Piani Strutturali Comunali(PSC), strumento di programmazione del territorio,per governarne l’uso e programmare lo sviluppo, in una visione armonica di rispetto e tutela dell’ambiente.
La Locride è una entità territoriale,molto più vasta, ed è una comunità arbitraria. Non basta che ricada nello stesso ambito territoriale del Tribunale, sul quale , mi sia consentito di ricordare che gli Enti Locali non hanno alcuna competenza. Non basta una Strada, sia pure importante, essendo la strada per sua natura un non luogo,e che comunque non crea identità.
Ma non basta appartenere neanche allo stesso ambito del Distretto Sanitario. Servizio,quest’ultimo, sul quale,per un assurdo paradosso, sugli Enti Locali vengono fatti ricadere gli effetti disastrosi della inefficienza e della cattiva amministrazione(si pensi agli oneri socio-assistenziali dei Comuni,nel mentre si sopprimono o si depotenziano i reparti Ospedalieri per cronici,anziani e disabili in genere) nel mentre la legislazione vigente assegna al Sindaco le massime responsabilità sanitarie. È un po’ come se volessimo disegnare la struttura amministrativa seguendo la suddivisione territoriale delle Diocesi ,non avendo poi alcuna competenza in materia.
Si respira,da qualche tempo,nella Locride,un’aria nuova. E non ho alcuna paura di esagerare. Nuovi volti, nuove energie, che cercano spazio in un ambiente stantio e carico di aria viziata. C’è un tentativo di aprire le finestre per fare entrare aria pulita e luce. Il Sindaco di Locri,
Giovanni Calabrese, Salvatore Fuda a Gioiosa, Domenico Vestito a Gioiosa Marina, per citare solo alcuni e non volendo fare torto agli altri. Possono, aldilà della composizione delle Unioni dei Comuni, creare una rete ,fare sistema, come si dice adesso,per esempio nell’Associazione dei Comuni, oppure nel governo degli organismi come Locride ambiente. E possono mostrare le loro reali capacità in un campo che,a mio parere resta una delle opportunità più straordinarie: i Fondi Strutturali Europei. Mettendo in comune le energie Umane e materiali si potrebbe creare un team di esperti che abbia il compito di intercettare,in stretta connessione con gli uffici della Comunità Europea, i finanziamenti possibili con progetti che possano combinare il volto del nostro comprensorio. Un tema, subito,sul quale misurare la reale volontà di cambiare direzione è quello della Mobilità lungo le città della costa, ma in sintonia con le città dell’entroterra che vivono in una condizione di reale disagio ed abbandono. Risparmio energetico e autonomia energetica per tutti gli edifici pubblici del comprensorio con l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili (il Sole che qui da noi non manca di certo).
Non voglio ripetere cose già dette, ma solo elencare, come ho già provato a fare, alcune questioni che possono, debitamente sviluppate, rappresentare l’agenda politico amministrativa del comprensorio. Scuole ed Istruzione, Sanità e disagio sociale, difesa dell’Ambiente e del territorio.
Un tempo le classi dirigenti nascevano nei Partiti, nelle scuole che essi rappresentavano,nei luoghi di lavoro e del conflitto sociale. Oggi nascono per cooptazione nei comitati elettorali di singoli capetti o per nomina centralistica da Roma,dalle sedi di ciò che sono oggi diventati i Partiti.
Se i Sindaci sapranno fare valere e vedere le loro reali capacità di governo, di visione lungimirante, con obbiettivi più lunghi della prossima scadenza elettorale, potranno imporre anche un meccanismo diverso di selezione delle classi dirigenti. Un meccanismo che preveda uno stretto legame tra gli eletti ed il territorio che avranno il compito di rappresentare. Smettendo una volta per tutte, il degradante ruolo di gregari per illustri sconosciuti,c he il più delle volte non conoscono neanche il luogo geografico nel quale sono eletti.