di Emanuela Alvaro
SIDERNO – Con il periodo più buio della città i sidernesi stanno cercando di farci i conti, ricominciando, tra proposte, ma anche l’inevitabile retorica a discutere dei problemi a cui trovare una soluzione. Nell’incontro organizzato dalla testata giornalistica “Riviera”, moderato dall’editore Rosario Condarcuri e dal direttore Antonio Tassone, nella sala dell’Ymca, quanti hanno partecipato, oltre ad ascoltare gli interventi di Piero Fuda e Pietro Crinò, e per telefono quello del presidente della triade commissariale, Francesco Tarricone, hanno parlato, esorcizzando i gravi problemi della comunità tra dissesto, distruzione del lungomare e futuro incerto per quello che un tempo veniva considerato il punto di riferimento politico ed economico del comprensorio.
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I lavori sono stati avviati da Fuda il quale, oltre a dare informazioni utili per meglio comprendere quanto verrà detto a livello istituzionale per far fronte all’emergenza, ha posto l’accento sulla necessità di non fare speculazione politica su una situazione già precaria e capire che, l’unico modo per vedere Siderno “risorgere”, sia pensare ad uno sviluppo del comprensorio.
Fuda si è chiesto perché per il lungomare non si sia cercato l’intervento della Protezione Civile nazionale, sottolineando come sarebbe stata utile la presenza dei tecnici provinciali, ma anche regionali che con l’Università della Calabria hanno avviato uno studio per arrivare al ripascimento delle coste. Ha ricordato i finanziamenti in questo settore risalenti al 1997, poi dirottati in Sicilia, dei quali non si è mai avuta una giustificazione, l’influenza che opere come la diga hanno avuto in quello che è accaduto, ma soprattutto ha ricordato i tanti soldi bloccati per lavori appaltati per i quali non si è proceduto in alcun modo.
Soffermandosi sul dissesto Fuda si è chiesto come mai i commissari l’abbiamo dichiarato nonostante non ci fosse un ordine preciso da parte della Corte dei conti, al contrario di Reggio Calabria che, pur avendolo, ancora discute sul modo di evitarlo direttamente in ambito ministeriale.
«Si è attribuito buona parte del problema ai residui attivi non più incassabili, un errore – ha sottolineato con enfasi il politico – non solo delle amministrazioni guidate da politici, ma attribuibile anche ai commissari che, in questi anni, si sono susseguiti alla guida del Comune. E poi l’altro problema il debito con la Sorical, ma di cosa stiamo parlando se le tariffe sono state considerate illegittime. L’augurio è che dei tanti fascicoli sulla Sorical, in procura se ne apra almeno uno. Subire imbrogli da “ladri di galline” non è più accettabile».
Argomenti ripresi dal consigliere regionale, Pietro Crinò, il quale ha confermato che la priorità verrà data a Siderno per i gravi danni subiti. Si è detto consapevole dell’importanza che i cittadini riscoprano il senso di appartenenza, tutti coinvolti, responsabili ognuno per la propria parte, per cambiare rotta e rimboccare quella strada che faceva di Siderno il punto di riferimento della zona. Sul dissesto Crinò ha affermato di pensarla come Fuda. «Il commissariamento è sempre una sconfitta della democrazia, ciò che deriva dall’espressione di un voto libero è sempre meglio dei commissariamenti. Propongo – ha sottolineato Crinò – che ogni gestione commissariale alla conclusione del proprio periodo di gestione, relazioni e dia conto ai cittadini del proprio operato».
Nel suo intervento telefonico, il presidente della triade commissariale ha posto l’accento sulla differenza tra stato di calamità e stato d’emergenza. «La Regione ha chiesto lo stato di emergenza da cui deriverà un’ordinanza di Protezione civile dalla quale poi verranno stanziate le somme. Alla stima dei danni – ha spiegato Tarricone – si procede una volta chiesto lo stato d’emergenza e viene fatta dai tecnici regionali e dal Comune per ottenere un quadro preciso. Per quanto riguarda il dissesto non è vero che la Corte dei Conti non si sia pronunciata per Siderno. Noi abbiamo dovuto risponderle e il confronto con Reggio Calabria, mi dispiace, ma non regge. Per il Comune non ci si poteva determinare in modo diverso».
Dai vari interventi dei cittadini è emersa l’importanza di mettere in campo le professionalità locali per ottenere dei risultati concreti per la crescita di Siderno che, finalmente possa contare su cittadini consapevoli e su rappresentanti che facciano l’interesse della città, ponendo fine al carrozzone politico da cui derivano solo favori e progettazioni sbagliate ottenute senza il giusto bagaglio professionale.