di Gianluca Albanese
CAULONIA – Potrebbe giungere a una soluzione positiva la vertenza intentata dai lavoratori della Polis Srl, tuttora senza salari dopo aver prestato la loro opera nel restauro delle chiese di San Leo, dell’Immacolata e di S. M. dei Minniti nei primi mesi del 2010.
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Dopo una lunga e accesa discussione, infatti, il consiglio comunale che ha avuto luogo questa sera ha votato all’unanimità un documento in cui il Comune s’impegna a favorire la transazione tesa a far corrispondere dall’appaltatore quanto dovuto ai lavoratori, impegnandosi a far pagare le spettanze, con l’Ente che si farà carico di convocare, entro 5 giorni, le parti per una definitiva risoluzione della vicenda, previo il consenso dei lavoratori. Il Comune, dal canto suo, come ha evidenziato il segretario comunale Mario Ientile «ha già accantonato 55.000 euro per pagare la ditta, gli operai e anche le parcelle degli avvocati».
La sintesi, sofferta come sempre da queste parti, è giunta dopo una lunga discussione iniziata dal consigliere Mercuri, leader del gruppo di minoranza che aveva chiesto la discussione di questo e del successivo punto all’ordine del giorno della seduta consiliare.
Mercuri, facendo leva sulla necessità di tutelare i diritti dei lavoratori, ha puntato sul principio giuridico della responsabilità solidale tra committente e appaltatore, accusando l’amministrazione di aver pagato la ditta, trascurando le istanze dei lavoratori. Ecco l’appassionato intervento del capogruppo di minoranza:
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Nella replica, il sindaco Riccio ha detto che «Il Comune aveva già accantonato le somme necessarie a pagare gli operai, ma l’avvocato della ditta appaltatrice mi ha denunciato alla Procura della Repubblica – ha detto il primo cittadino – per abuso d’atti d’ufficio e, al fine di tutelare la mia posizione ho dovuto temporeggiare fino a proporre, nei mesi scorsi, una soluzione transattiva, alla quale non siamo potuti pervenire perchè le parti non hanno raggiunto l’accordo riguardante i compensi dovuti agli avvocati dei lavoratori».
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Un’affermazione, quest’ultima, che ha mandato su tutte le furie i due legali degli operai presenti tra il pubblico e legati al gruppo di minoranza, ovvero il consigliere provinciale Piero Campisi e Luigi Fuda; quest’ultimo, tramite il consigliere Domenico Campisi, ha fatto sapere di non essere mai stato convocato dal Comune per sbloccare la situazione che si era venuta a creare.
A questo punto, il sindaco ha dato lettura di una lettera di convocazione (nel fotino in home page) in cui si invitavano gli avvocati a partecipare ad un incontro chiarificatore e risolutivo della vicenda. Campisi, dai banchi dell’opposizione, ha chiesto di conoscere la data della lettera e questa, quando è stata comunicata, ha suscitato l’ilarità dei presenti. Porta, infatti, la data di oggi, tanto che i consiglieri di minoranza e buona parte del pubblico l’hanno giudicata alla stregua di un escamottage. Momenti di tensione si sono registrati quando l’avvocato Fuda ha espresso tra i denti alcune valutazioni negative sulla condotta della maggioranza, tanto che il consigliere Dimasi ha chiesto l’allontanamento dall’aula dello stesso professionista, che però ha volontariamente e temporaneamente abbandonato la sala.
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Ma non solo. La sintesi finale ha accolto una proposta del consigliere Tucci, che ha preteso che fosse indicata l’espressione “somme dovute agli operai” e non somme “stabilite dalla ditta” rimarcando altresì come non fosse nell’elenco dei lavoratori a cui si devono delle somme, lo storico militante di sinistra Anselmo Vallelonga, che non avrebbe fatto decreto ingiuntivo – secondo quanto siamo riusciti ad apprendere, il suo legale di fiducia sarebbe l’assessore Katy Belcastro, oggi assente dai lavori consiliari – col sindaco Riccio che ha rassicurato che, ciononostante, il Comune ha accantonato i fondi necessari a risolvere anche la situazione di quest’ultimo.
Trait d’union tra il quinto e il sesto punto all’ordine del giorno, gli stessi lavori di restauro delle due storiche chiese.
Il consigliere Tucci ha rimarcato come il finanziamento regionale di 480.000 euro sia stato revocato perché i lavori sono incompleti e l’opera non fruibile, per come attestato da un perito mandato dalla Regione Calabria.
«Non solo – ha detto Tucci – il Comune ha dovuto restituire pure i 120.000 euro già erogati per l’opera, il tutto per gravi carenze procedurali che ora mettono a repentaglio il bilancio comunale e il raggiungimento del patto di stabilità».
Carenze riconosciute dall’assessore ai Lavori Pubblici Cavallo, che ha aggiunto che «Il direttore dei lavori ha sbagliato, facendo dei lavori non dovuti. Tuttavia – ha proseguito – stiamo facendo di tutto in Regione affinchè si possa completare l’opera con la riassegnazione del finanziamento».
Dopo il consueto “botta e risposta” tra le parti, Tucci ha chiesto di sospendere i lavori consiliari e di riconvocare il civico consesso sull’argomento, mentre, nella sintesi finale, il presidente Lia ha proposto di istituire un tavolo tecnico bipartisan capace di fare dei sopralluoghi sulle due opere affinché si possa tornare alla Regione e fare il possibile per poter completare l’opera.
In apertura della seduta, il sindaco Riccio aveva relazionato sui danni alluvionali del primo week end del mese, sottolineando le difficoltà di ottenere aiuti nel breve periodo da parte degli enti sovracomunali. Tucci ha stigmatizzato il comportamento dell’amministrazione «che evidentemente – ha detto – non è credibile agli occhi della Regione», mentre l’assessore Cagliuso ha puntato l’indice contro la condotta della minoranza «Che non fa altro che alimentare – ha detto – quella corsa alla delegittimazione reciproca in Consiglio che non fa il bene del paese, non presentando nemmeno una proposta costruttiva».
Il Consiglio ha altresì votato all’unanimità il piano triennale anticorruzione predisposto dall’esecutivo.