di Emanuela Alvaro
SIDERNO – In questo momento storico, più che in altri periodi, è fondamentale pianificare con criterio per predisporre tutto ciò che andrà a rappresentare il futuro del territorio, di chi lo abita, ma soprattutto di chi lo abiterà. Uno studio minuzioso quello dei tecnici che, con coscienza, non dovranno sottovalutare alcun aspetto.
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Obiettivo fondamentale della pianificazione a livello regionale è la riqualificazione territoriale, lo stesso trova applicazione su base locale con strategie di intervento nel settore agricolo forestale, insediativo e relazionale.
Altra priorità è la conservazione dei centri storici che, non solo rappresentano l’identità e la memoria delle popolazioni che li abitano, ma possono risultare occasione di sviluppo economico futuro e volano per la promozione turistica. Obiettivo principale delle politiche regionali e locali dovrà essere la valorizzazione dei punti di forza e delle risorse disponibili sul territorio, nell’ottica di uno sviluppo sostenibile.
Il raggiungimento di tali obiettivi passa attraverso azioni integrate e multidisciplinari, congiunte fra più Enti pubblici e privati, tendenti a togliere allo Stato responsabilità specifiche sulla tutela e la conservazione del patrimonio. Strumenti essenziali di tutela sono la valutazione dei fattori di rischio a cui sono sottoposti il patrimonio storico edilizio, architettonico, archeologico e artistico e un’adeguata politica di rimozione o quantomeno di riduzione del rischio e del degrado delle risorse.
I fattori di rischio sono essenzialmente di tipo naturale o ambientale e di tipo economico, sociale o culturale.
L’attuazione di politiche integrate presuppone che gli strumenti di tutela tengano conto di tutti i fattori di rischio in un bilancio complessivo che porti ad una mitigazione efficace e realizzata solo se compatibile con lo sviluppo economico e sociale dei territori interessati. Occorre quindi che le politiche concorrano a realizzare obiettivi nel settore economico, attraverso lo sviluppo di servizi, attività e forme di ricettività diffusa. Nel settore urbanistico, attraverso l’integrazione con il centro urbano, nel sociale attraverso la lotta a fenomeni di emarginazione, nel settore edilizio attraverso il miglioramento delle condizioni di sicurezza.
E’ da porre inoltre l’attenzione sulla marginalità che il territorio rurale ha ricoperto nei precedenti strumenti urbanistici. La nuova strategia di intervento presuppone obiettivi mirati per la conservazione della risorsa con indirizzi sugli utilizzi sostenibili.
E’ nuova la concezione di centralità della risorsa “aree rurali” con politiche di sviluppo basate sulla promozione delle colture agricole più pregiate, la valorizzazione del patrimonio forestale e del patrimonio etno-antropologico per la promozione di turismo enogastronomico.
Tutti aspetti che, se coerentemente sviluppati, per una terra come la Locride, significheranno sviluppo concreto e duraturo.