(foto e video di Enzo Lacopo)
di Francesca Cusumano
LOCRI – E’ durato poco più di un’ora il vertice con il prefetto di Reggio Calabria, Massimo Mariani, tenutosi questo pomeriggio nella sala consiliare di Palazzo di Città. Ennesima iniziativa in difesa del presidio ospedaliero di contrada Verga, lanciata dall’Associazione dei Sindaci della Locride e accolta tempestivamente dal prefetto che fin dal suo insediamento, ha dimostrato attenzione verso le criticità che attanagliano da svariati anni, la struttura sanitaria.
All’incontro erano presenti, oltre il primo cittadino di Locri, Giovanni Calabrese, i sindaci di Benestare, Bianco, Sant’Ilario dello Jonio, Gerace, Gioiosa Jonica, Grotteria, Caulonia e Monasterace nonchè rappresentanti dell’Azienda Sanitaria Provinciale, quale il neo direttore sanitario, Antonio Bray.
Diverse ma oramai ben note, le problematiche al tavolo di confronto di questo pomeriggio: chiusura del reparto di ortopedia, carenza di personale, mancata consegna e attivazione della risonanza magnetica e il rischio della perdita dei “famosi” 14milioni di euro destinati alla ristrutturazione di quota parte del nosocomio. A tal proposito, il direttore sanitario ha anticipato alla stampa, tra i provvedimenti che saranno adottati, “l’arrivo” di una nuova tac che sarà collaudata il 20 dicembre e ubicata nel reparto di radiologia, così come sarà installata nei locali adiacenti allo stesso reparto, la risonanza magnetica. Previsti inoltre, nuovi radiologici addetti alle operazioni di screening e altri al reparto «L’ospedale di Locri – ha spiegato il direttore sanitario Antonio Bray – ha una carenza di almeno 6 radiologici, per tale ragione occorrono nuove risorse in tempi celeri». Bandito anche l’avviso pubblico per il nuovo primario di Ortopedia «Nell’arco di qualche mese – ha continuato – avremo un nuovo primario e attraverso atti convenzionali, attività aggiuntive o libero professionali, almeno 5 ortopedici per rimettere nelle condizioni della sua funzionalità h24 il reparto».
“Work in progress” è stato invece definito dal prefetto di Reggio Calabria, Massimo Mariani, l’incontro di questo pomeriggio «Perché –ha esordito- è illusorio pensare che problemi così radicati si possano risolvere nell’arco di poco tempo. Sono consapevole delle esigenze del territorio, esigenze che stanno particolarmente a cuore anche a me, avendo lavorato nella Locride, quando ricoprii l’incarico di commissario prefettizio al Comune di Platì. In questi mesi – ha aggiunto – ho seguito costantemente insieme alla commissione straordinaria dell’Asp di Reggio Calabria, la situazione drammatica in cui versa l’ospedale di Locri. Dal vertice odierno, abbiamo appreso che qualcosa si è mosso: l’assunzione di nuovo personale, è stata infatti avviata la procedura concorsuale di individuazione del nuovo primario di Ortopedia e poi ancora, l’acquisto e l’imminente installazione della nuova tac e della risonanza magnetica. Ci sono da fare interventi strutturali per vari milioni di euro, ma su questo bisognerà impegnarsi ancora di più. Credo sia necessario andare avanti- ha concluso Mariani – passo dopo passo, sapendo che problemi di questo genere non possono risolversi nel giro di qualche giorno o di qualche settimana, l’importante è muoversi secondo un processo virtuoso. Mi auguro che i risultati gradualmente arrivino. Sono fiducioso. Ci vuole però il giusto tempo, non ci sono miracoli».
Preoccupato è apparso al termine del vertice, il sindaco di Locri Giovanni Calabrese, secondo il quale, dal canto suo, se non ci dovesse essere un intervento serio da parte del Governo centrale, con una legge speciale, difficilmente si potrà trovare un’efficace soluzione per la problematica sanità non solo della Locride ma della Calabria.
«Non possiamo fare a meno – ha commentato il primo cittadino – di un ospedale funzionante. Sebbene siano previsti piccoli risultati, come l’installazione di tac e risonanza, se non c’è un’iniezione di nuove risorse umane con l’assunzione di medici attraverso l’espletamento di procedure concorsuali per l’incarico di primario, il problema dell’ospedale non si risolve. Attendiamo fiduciosi la risposta del generale Cotticelli, proprio sulle risorse necessarie per le assunzioni. In ogni caso, continueremo a manifestare il nostro disagio, devono sapere tutti, da Reggio, Catanzaro e Roma, che non è nostra intenzione arrestare questa protesta che persiste da sei anni. E’ una battaglia di civiltà che non ha un colore politico, perché il diritto alla salute sancito dalla Costituzione deve essere rispettato, c’è una sorta di sospensione di un diritto costituzionale».
Su una prossima manifestazione a difesa dell’ospedale locrideo, Calabrese ha ribadito che allo stato attuale c’è un tavolo aperto sia con le organizzazioni sindacali, sia con i sindaci che si riuniranno proprio il 13 novembre in assemblea, senza dimenticare la petizione pubblica portata avanti da alcuni cittadini a tutela del diritto alla salute, tre iniziative che insieme, determineranno un nuovo evento popolare «Anche se questo- ha constatato il sindaco – è un momento particolare, siamo in campagna elettorale e ciò potrebbe essere strumentalizzato. Vogliamo impedire che si strumentalizzi la nostra battaglia a fini politici, però è pur vero che porteremo avanti queste iniziative condivise con i sindacati, i sindaci, i cittadini del territorio e con chi opera in condizioni precarie all’interno della struttura ospedaliera».
VIDEO CON LE DICHIARAZIONI AL TERMINE DEL VERTICE, DEL PREFETTO DI REGGIO CALABRIA E DEL SINDACO DI LOCRI