R. & P.
Il percorso è circolare, comodo, ondulato con minino dislivello, immerso nel verde dei boschi di pini e abeti, inframmezzato da due terrazze panoramiche che si affacciano una su Roccella e l’altra sulla selvosa Valle della Fiumara Amusa e sul Santuario di Crochi. Tratti di montagna nuda si alternano a tratti di bosco dove la biodiversità della flora avvolge l’escursionista in ogni momento. E’ possibile osservare la molteplicità degli aspetti naturalistici e storici del territorio, nonché molte specie animali e vegetali che costituiscono un vero e proprio scrigno di biodiversità. E, ancora, il campo di recupero, salvaguardia e valorizzazione di alcuni vitigni autoctoni calabresi.
PRIMO RADUNO: ore 09.15 presso Piazzale auto Circosta sulla 106
SECONDO RADUNO: ore 9.45 Presso contrada Mancino
PARTENZA ESCURSIONE: ore 10.00
(Dopo il raduno presso piazzale Circosta si prosegue in macchina per circa 7 km lungo la strada provinciale che ci porta in contrada Mancino)
Ex Campo di ricupero vitigni calabresi
Tempo: 500 Località: Mancino di Gioiosa J.
Dislivello: 570 slm 893 Comune: Caulonia – Roccella- Gioiosa J
Difficoltà: E. Escursionistico
Siamo a pochi passi dai centri abitati, e siamo pronti per un giro ad anello di 12 Km che ci porterà lungo sentieri che regaleranno panorami mozzafiato e una piacevole alternanza di ambienti, dai prati assolati ai fitti boschi dominati da alberi di castagno di monte Sant’Andrea. Un territorio perfetto da scoprire a piedi, privo di difficoltà oggettive, suggestivo ed esplorabile tutto l’anno.
Descrizione sentiero:
Parcheggiate la auto al posteggio alberato, nella piccola frazione di Mancino, poco sopra Gioiosa, si prosegue per qualche km. su asfalto fino all’incrocio del campo di recupero, salvaguardia e valorizzazione di alcuni vitigni autoctoni calabresi.
Usciti dal campo, si prosegue per un centinaio di metri e ci si immette sul costone di Mancino; si sale dolcemente fino a giungere, dopo circa 30 minuti, in contrada Razzola; si prosegue con un andamento pianeggiante e, dopo 10 minuti, si giunge alla vecchia Miniera. Si procede poi a sinistra alla prima biforcazione, per proseguire successivamente lungo una prima discesa, seguita da una salita ed una seconda discesa dalla quale si apre un ampio panorama su tutta la costa Jonica, con lo sguardo che abbraccia il porto di Roccella.
Dopo un breve tratto si raggiunge una conformazione rocciosa, ricoperta da una fitta macchia mediterranea, la cui crescita è stata favorita dall’ottima esposizione alla luce del sole.
Terminate queste due discese, devieremo a sinistra, su un tratto leggermente in salita che ci accompagnerà per 1 km circa, per poi imboccare una bella sterrata che si dipana in mezzo ai castagni.
Verremo immediatamente rapiti da una splendida veduta panoramica sulla vallata della fiumara Amusa ed i piccoli borghi tra cui Crochi. Si prosegue poi attraverso un esile sentiero; superato il Passo Luparo, si continua con un andamento pianeggiante e, dopo 10 minuti, si giunge al bivio che sale per Zifrò, Monte Sant’Andrea, si prosegue ancora e, dopo circa 500 metri, si arriva al quadrivio.
Una breve deviazione verso il rifugio di Zifrò, punto di sosta per tutti gli amanti della montagna, sito in cui si effettua rifornimento acqua e breve sosta per il pranzo.
Da qui in meno di mezz’ora si raggiunge la vetta a quota 898 mt. s.l.m., da dove si potrà ammirare uno scenario mozzafiato che ingloba il mare, il litorale e le colline interne.
Si ritorna indietro per riprendere il sentiero che procede in lieve salita e, dopo 15 minuti, si giunge ai ripetitori di Monte Sant’Andrea a 898 metri; arrivati in cima, si effettua una breve sosta per ammirare il panorama.
Al ritorno, si ripercorrerà la stessa strada fino al primo incrocio, dove si imboccherà il sentiero. Si ritorna indietro, per poi riprendere il sentiero che conduce in contrada Mancino; a questo punto si costeggia il versante sud, caratterizzato da una gradevole esposizione solare e dalla macchia mediterranea che, nonostante i danni causati da alcuni incendi, è riuscita a ricolonizzare il versante stesso, grazie alla crescita di piante pioniere; si prosegue lungo qualche tornante in lieve discesa e, dopo 10 minuti, superato il costone di Nappari, procedendo tra una bella macchia mediterranea e delle secolari piante di ulivo, si giunge al punto di partenza.