(foto e video di Enzo Lacopo)
di Francesca Cusumano
LOCRI- Un dramma sociale: non ci sono altre parole per definire la situazione del personale Ata (secondo una stima, 600 solo nella Provincia di Reggio Calabria) a pochi giorni dalla cessazione del loro rapporto di lavoro.
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Proprio così: dopo la proroga (indetta dal Miur il 1° gennaio 2014) concessa fino al 28 febbraio, con il mantenimento del regime prestazionale a 35 ore settimanali, allo stato attuale i lavoratori non hanno alcuna certezza di quello che ne sarà del loro futuro (a 4 giorni dalla scadenza dei contratti), se non che dal 1° marzo, gli addetti del settore saranno automaticamente licenziati con l’inevitabile ripercussione sulla sicurezza igienico-sanitaria degli ambienti scolastici.
Mentre scriviamo, in queste ore è in corso sul piazzale davanti la Cattedrale di Locri una protesta pacifica dei dipendenti ex Lsu della Locride, personale Ata che, hanno deciso di far sentire la propria voce manifestando il proprio malessere della vertenza che li vede coinvolti e che sta notevolmente arrecando disagi anche alle rispettive famiglie <<Siamo disperati- ha dichiaratato a Lente Locale Emilio Spataro- dopo i due mesi di proroga (che termineranno venerdi prossimo), ad oggi siamo all’oscuro di tutto, siamo in balia di niente e di nessuno. Dove andremo a finire da lunedì prossimo, dopo 17 anni di lavoro tra Ente pubblico, scuole e 12 anni in servizio nelle aziende che si occupano delle pulizie? Vogliamo delle risposte, nonostante il Miur ci avesse assicurato che entro questo mese avrebbe trovato una soluzione>>.
E mentre domani è in programma a Reggio Calabria a Piazza Italia, dinanzi la sede della Provincia di Reggio Calabria, una manifestazione di gran parte dei lavoratori al fine di sensibilizzare le istituzioni, Emilio Spataro e i suoi colleghi proseguiranno da Locri il sit-in, probabilmente si ritroveranno nella sala consiliare di Palazzo di Città.
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