R. & P.
In questi ultimi giorni mi è capitato di presenziare a due iniziative sulla “Città Metropolitana” di Reggio Calabria. Nelle due iniziative, una a Bovalino e una a San Luca, è stato illustrato un progetto di sviluppo per il territorio. Iniziativa lodevole che quantomeno ci ha permesso di discutere di questa strana entità partorita dalla riforma Del Rio, che, di fatto, ha abolito le province, unico ente pubblico accettabile, per dar vita a questo pastrocchio di cui neppure chi ci è dentro conosce ancora funzioni e competenze. In entrambe le occasioni, ho fatto una domanda e provato a spiegare cos’è la Città Metropolitana, cioè un ente dove il proprio Consiglio viene eletto tra Sindaci e il Sindaco del Capoluogo è, per legge, il Sindaco di tutta la provincia; che però viene eletto SOLO dai cittadini del capoluogo e poi rappresenta tutti. Ora, partendo dal fatto che si tratta di una riforma sbagliata, ho cercato di focalizzare l’attenzione sulla strana ed anomala conformazione di questa Citta Metropolitana di Reggio Calabria, in quanto è la provincia con il maggior numero di Comuni sciolti per infiltrazione mafiosa. La mia domanda è stata: che rapporto c’è tra il Sindaco di Reggio e i Commissari dei Comuni sciolti? Perché non ne ho visti ai due incontri. Provenendo io da un Comune sciolto, Careri, mi chiedo: chi mi rappresenta in seno alla Città Metropolitana? La Riforma Del Rio è stato un vero e proprio esproprio di Democrazia per le periferie, che già avevano poco potere ma almeno si potevano votare direttamente i propri rappresentanti provinciali che, in assenza dei Sindaci “sciolti”, rappresentavano comunque un punto di riferimento alternativo. Senza voler entrare in materie che non mi competono, con i frequenti scioglimenti delle amministrazioni democraticamente elette si determina questa situazione davvero strana: il cittadino vota per il Sindaco ma nel caso di scioglimento il suo voto viene annullato. Lo stesso cittadino non può più votare per il Consiglio provinciale, essendo stato abolito. Non può neppure votare il Sindaco Metropolitano, la cui elezione spetta soltanto ai cittadini di Reggio Calabria. Non può votare direttamente nessun rappresentante per il Consiglio Metropolitano, formato da soli Sindaci eletti da altri Sindaci. Quindi, di fatto, è tagliato fuori da ogni possibilità di scelta di suoi rappresentanti sul territorio. L’unica scelta che può fare è per il Presidente e i consiglieri Regionali. Le periferie, dunque, sono state maggiormente emarginate e basta fare un giro per constatare in che stato di assoluto abbandono si trovano: Sanità malata terminale, viabilità distrutta, servizi inesistenti e spopolamento demografico. Mi sembra, dunque, davvero pittoresco parlare di sviluppo omogeneo quando solo alcuni comuni sono rappresentati e per di più rappresentati da Sindaci che, comprensibilmente, avranno sempre un occhio di riguardo per i comuni e i cittadini che li hanno votati. Se non si vuole capire l’importanza di questa strana situazione, rifugiandosi sempre nella scusa che “si tratta di una legge Nazionale” (nel nostro caso varata dallo stesso Partito del Sindaco Metropolitano…), allora vuol proprio dire che agli “eletti/nominati” sta benissimo così. Poi si viene a parlare di “abbandono dei Borghi”, di giovani che scappano e cose simili. Oggi, nella iniziativa di San Luca, devo ammettere che una risposta mi è stata data. Sembrerebbe, infatti, che dopo questo giro di iniziative coi Sindaci, bontà loro anche noi “cittadini sciolti” avremo qualche voce in capitolo, dal momento che una seconda tornata di appuntamenti riguarderà le Associazioni di cittadini presenti nei Comuni Commissariati. Come Presidente dell’Associazione Culturale “Spiriti Liberi Calabresi”, dunque, aspetto una convocazione per discutere dei problemi di Careri, Natile Nuovo e Natile Superiore. Ringrazio commosso per cotanta grazia e mi tengo a disposizione. Chiudo dicendo che la stragrande maggioranza dei Sindaci intervenuti nelle due iniziative si sono detti assolutamente scettici sulla Città Metropolitana, Ente ancora impercettibile che non ispira nessuna fiducia sulla sua efficacia nella risoluzioni dei tanti problemi della “Metropolitana”.
Pietro Sergi, Presidente Associazione “SLC”