di Giuseppe Cavallo
Se da un lato, a livello nazionale, l’immagine della sanità calabrese è molto negativa, per dei casi, veri e/o presunti, di malasanità e di inefficienza, non si possono ignorare realtà, oltre che d’eccellenza, di vera e propria avanguardia nella tutela e cura degli ammalati.
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Esempio emblematico è dato dal centro oncologico Ciaccio, di Catanzaro appartenente all’Azienda Sanitaria della città capoluogo di Regione, magistralmente diretta dalla dottoressa Elga Rizzo. Quest’ultima si avvale di uno staff veramente attento alle esigenze dell’utenza, fra cui spicca la figura della dottoressa Iolanda De Furia.
Il presidio del Ciaccio, con i reparti di oncologia ed ematologia, diretti dal dottore Stefano Molica, rappresenta un centro d’elité, a livello nazionale, dove va sottolineata la grande efficienza dei medici, degli infermieri e degli operatori. Un gruppo che cerca di rendere vivibile, fruibile ed accettabile uno spazio dedicato al “dolore”, alla “sofferenza” derivanti da patologie, che spesso non hanno una via positiva d’uscita. Sofferenze che non sono solo dei malati ma, anche, dei tanti familiari al seguito.
Un esempio ammirabile di spirito di abnegazione viene dal dottore Rosario Russo, direttore della sezione terapia del dolore, la cui caposala è Anna Cerra e l’infermiera la signora Loprete, entrambe bravissime. Russo è uno scienziato della materia e rappresenta un esempio di serietà, sensibilità e amore verso i sofferenti. Una eccellente figura medica che, come molti dei suoi colleghi del Ciaccio, risplende, in un mondo della sanità nazionale caratterizzato da professionalità buie o, come scriveva il grande Esopo, di “Asini che si vestono con la pelle del leone”.
Per non parlare del dipartimento cure pagliative dove, sia il responsabile, dottor Lazzaro, sia il dottor Squillace e la loro encomiabile collaboratrice, Adalgisa, come testimoniano tanti pazienti, sono dei veri e propri angeli in camice bianco. Attenti, amorevoli, pazienti e impeccabili. Serietà, altissima professionalità, comprensione e amore verso i pazienti, evidenziano la dedizione che questi medici hanno verso chi soffre.
Il primario dell’Oncologia e dell’Ematologia del Ciaccio, il luminare Stefano Molica, è sicuramente uno dei maggiori artefici della nascita di questo polo d’eccellenza nazionale. Fra i suoi collaboratori medici vanno menzionati la dottoressa Mirabelli, il dottore Guido Carillio, il dottore Misuraca, la dottoressa Battaglia, la dottoressa Naso, la dottoressa Vatrano. Il personale infermieristico, efficiente e concreto, coordinato da Catia Rizzo è formato da persone più uniche che rare.
Tante le testimonianze, dei degenti, che hanno avuto come protagonisti questi professionisti. Una di loro, Giovanna Cavaliere, ha compiuto gesti di amore, verso i malati, che nemmeno un loro figlio o figlia avrebbero potuto compiere, così come la splendida Debora Iacopino, Benedetto Micaletto, Franco Crudo, Santo Soluri, Claudio Barbato, Dario Fabiano, Giovanna Zaccone, Angela Gatto, Luigi Simone e tanti altri, che rappresentano dei veri e propri angeli in corsia.
L’unità catanzarese viene considerata, da migliaia di pazienti e dai loro famigliari, un’oasi di speranza e di sollievo e non ha proprio nulla da invidiare, in quanto a parametri qualitativi delle prestazioni erogate, ad altri blasonati ambiti sanitari nazionali. In sostanza, la competenza del personale medico e infermieristico, consente alla nostra Regione di vantare la presenza di una preziosa e basilare struttura per la cura dei pazienti affetti da patologie oncologiche. Le caratteristiche della struttura, sotto il profilo dell’ospitalità, vanno apprezzate in termini “alberghieri”, considerato l’ambiente, nel suo insieme, come igiene, qualità degli spazi, accoglienza ed eccellenza nelle prestazioni erogate. La caposala e i suoi infermieri collaboratori, rappresentano veramente un esempio mirabile di professionalità, garbo e gentilezza.
La grande umanità e vicinanza ai malati, che esprimono, medici ed infermieri corona, sicuramente, gli sforzi del primario. Ma l’attività del polo oncologico del Ciaccio, non si esaurisce con oncologia, ematologia, cure palliative e terapia del dolore. Esistono altre unità che fanno di questo polo una realtà che tratta il “paziente oncologico” a 360 gradi. Ci si riferisce all’oncoematologia pediatrica, diretta dalla bravissima dottoressa Caterina Consarino. Un reparto, questo, dove vi è la sala giochi e la sala studio e dove i piccoli pazienti vengono seguiti, da docenti ministeriali, per rimanere, anche durante il ricovero, al passo con gli studi.
Per quanto riguarda l’oncoematologia pediatrica, va pure detto che v’è un’alta professionalità dei medici nel trattare le patologie pediatriche aderendo a protocolli nazionali ed internazionali Un’ambiente prezioso è la “Sala dei sogni”, istituita dal dottore Russo, con attrezzature donate da associazioni no profit per effettuare, in sedazione, sui piccoli pazienti, tutte le procedure dolorose necessarie per la diagnosi e la cura.
Ovviamente, non si può dimenticare il reparto, più che eccellente, di Radioterapia, diretto dal dottore Domenico Pingitore, che ha un ruolo importantissimo, a livello regionale e nazionale per gli innumerevoli trattamenti su pazienti oncologici.
All’interno del Ciaccio sono presenti , poi, tutte quelle specialità necessarie per creare un percorso ” completo” per il paziente, adulto e pediatrico, dalla diagnosi (laboratori per il riconoscimento biomolecolare delle patologie oncologiche ed ematologiche) alla terapia con un centro UFA, diretto dalla dottoressa Serrao che prepara, su indicazione medica, le terapie, apportando un considerevole risparmio economico sull’utilizzo ottimale di farmaci molto costosi. La cosa importante è che tutte le figure professionali operanti in questa struttura vanno in un’unica direzione: cercare di dare prestazioni che non facciano rimpiangere di essere nati in una Regione, la Calabria, tanto vituperata e deprivata, sotto tutti gli aspetti.
Questo straordinario esempio di “Eccellente sanità” deve essere adeguatamente potenziata e valorizzata, magari in termini di aumento di posti letto, oltre che salvaguardata. E’ sicuramente l’esempio migliore da seguire, non solo a livello regionale ma nazionale.