R. & P.
Prima gli scioperi.
Poi i cortei e le proteste.
Poi le promesse del Presidente della parte pubblica Giovanni Gerace che, insieme ael Presidente del Consorzio Vincenzo Loiero e del Presidente del Comitato dei Sindaci Caterina Belcastro, di fronte a numerosi Sindaci della locride, aveva garantito il pagamento di una mensilità entro il 30 novembre scorso ed altre mensilità entro Natale.
Tutto falso.
Perchè ad oggi la stragrande maggioranza dei lavoratori non ha ancora percepito nulla.
Quindi ormai è ufficiale: la Locride Ambiente è un’azienda finita. Che non ha più ragion d’essere. Ed è ora che tutti i soggetti conivolti ne prendano atto e traggano le dovute conclusioni.
Non altro si può dire di un’azienda che smentisce clamorosamente con i fatti ciò che – limitatamente alla parte pubblica perchè per quanto riguarda la parte privata la stessa continua ineffabilmente a fare i suoi comodi – afferma a parole. Che promette e addirittura garantisce e poi non mantiene .
Il tutto sulle spalle dei lavoratori su cui continua a gravare in maniera esclusiva il peso di un servizio di fatto non retribuito; lavoratori che, anche a percepire una mensilità, di fronte alle cinque almeno che accreditano, non avrebbero risolto nulla visto che quei pochi soldi sarebbero serviti a far fronte ai debiti accumulati con amici e parenti e magari a coprire uno scoperto in banca. Figurarsi che Natale li aspetta ove non percepissero nulla o appunto solo la miseria di uno stipendio .
La situazione quindi è ormai inevitabilmente diventata un vero e proprio problema sociale perchè è impensabile che si possa vivere senza soldi per periodi così lunghi senza ripercussioni sulla stabilità e sull’unità delle famiglie, con figli che magari sono costretti a interrompere gli studi universitari vista l’impossibilità dei loro genitori di continuare a mantenerli.
E di tutto ciò la responsabilità va ascritta ad una società, pomposamente definita quale società per azioni, che in realtà l’unica azione che sa compiere è quella di vessare in tutti i modi i lavoratori.
Ebbene la cosa non finisce certo qua.
Ieri, infatti, i nostri assistiti ci hanno informato di aver comunicato all’azienda che a partire da giovedì prossimo 12 dicembre c.a. gli stessi si asterranno a tempo indeterminato ed in via di autotutela dall’effettuazione della prestazione quale eccezione di inadempimento .
Ciò significa che, a partire da gioverì prossimo, i lavoratori a ciò determinatisi, si asterranno dal prestare servizio con tutte le ovvie e relative conseguenze.
Inutile dire che, pur trattandosi di una iniziativa spontanea ed unilaterale dei lavoratori, il sindacato si trova al loro fianco manifestando appoggio e solidarietà per una protesta, di cui non si vede la fine, ma che rappresenta un atto pressocchè dovuto ed una conseguenza obbligata per rispondere e fronteggiare l’ennesima presa in giro aziendale sopra descritta.
In altri termini i lavoratori sono di fatto stati costretti a fare questo passo.
Cos’altro potevano infatti fare i lavoratori per essere ascoltati ed essere messi nelle condizioni di vivere dignitosamente quando i loro datori di lavoro continuano a fuggire o a promettere senza mantenere?
Quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare questa è è la dura verità.
Solo che purtroppo non è un gioco perchè in ballo c’è il futuro ed il destino di decine di famiglie. E noi non possiamo non essere al loro fianco
Quindi è arrivato il momento di decidere cosa si vuole fare da grandi .
I lavoratori hanno deciso: sono uomini veri, per quanto in difficoltà, e come tali si stanno comportando e si comporteranno.
Chissà se il Presidente Gerace e l’Amministratore Careri che tanto ama comparire sui giornali faranno altrettanto.
Vedremo.
Il Coordinatore Provinciale Slai Cobas
Nazzareno Piperno