di Gianluca Albanese
MARINA DI GIOIOSA IONICA – Il colpo di scena arriva alle 20,40, l’orario del “prime time” televisivo, quello del massimo ascolto. Il consiglio comunale discute della rimodulazione delle rate per il pagamento della Tares. Il sindaco Vestito va oltre quanto stabilito dalla delibera di giunta che concede una rateizzazione in tre soluzioni per chi deve pagare una somma superiore a 300 euro, proponendo di dilazionare il pagamento in tre rate anche a chi deve pagare una somma inferiore e ha un reddito familiare risultante da modello Isee inferiore a 5.000 euro annui.
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Dai banchi dell’opposizione, il consigliere Mesiti preannuncia il voto favorevole del suo gruppo alla proposta del primo cittadino, ma eccepisce che «Gli avvisi di pagamento recapitati ai cittadini sono poco chiari e generano confusione. Sarebbe il caso – continua – di revocare i relativi atti in autotutela e l’amministrazione, o la società concessionaria del servizio di riscossione, devono assumersi la responsabilità della confusione che si è generata nella cittadinanza».
Il sindaco replica dicendo che «Se dovessimo attuare una moratoria delle cartelle, esporremo il Comune al rischio di dissesto e alla responsabilità per danno erariale. Ecco perché la proposta fatta è impercorribile e allucinante e noi abbiamo già fatto presente alla società concessionaria il fatto di aver mandato degli avvisi poco chiari».
La discussione sembra chiusa, quando l’assessore Isidoro Napoli compie un intervento irrituale perché non preceduto dal placet del presidente del civico consesso, e molto duro nei confronti del consigliere Mesiti: «La proposta – ha detto Napoli – è provocatoria e noi non asseconderemo mai chi gioca con i tormenti della gente, perché l’80% dei cittadini ci ha votato per governare con senso di responsabilità.
Mesiti non ci sta e ne scaturisce un battibecco; in un primo momento il capogruppo di opposizione Mariateresa Badolisani prova a dissuadere il collega dal proseguire cercando di strappargli il microfono dalla mano – altro gesto irrituale – , ma Mesiti insiste e il “botta e risposta” va avanti ancora un po’ fin quando il punto viene approvato all’unanimità.
Intanto, si passa alla discussione del punto successivo, e dopo la relazione del primo cittadino, che evidenzia la necessità di istituire una commissione consiliare incaricata della revisione dello statuto e del regolamento del consiglio comunale «che risalgono – ha detto – a quasi quindici anni fa e prima della riforma del titolo V della Costituzione», il presidente Femia chiede se ci sono altri interventi; prende la parola lo stesso Mesiti per dire, ricorrendo al sarcasmo: «Scusateci per il troppo tempo passato in assemblea (in termini di punti affrontati all’ordine del giorno) rispetto al consenso elettorale ricevuto» e sia lui che gli altri consiglieri di opposizione abbandonano l’aula polemicamente.
Dopo l’abbandono, le battute del sindaco sono al vetriolo. Si va da «Schettino abbandona la nave» a «Scelta dell’opposizione clamorosa e folcloristica, compiuta, forse, sulla scia del carnevale appena trascorso».
Dunque, anche da queste parti, come accade spesso negli altri comuni della Locride, la dialettica consiliare risulta inquinata, occasionalmente, da punte di acredine, delle quali prendiamo atto senza giudicare, ma senza nemmeno omettere di renderne conto ai nostri lettori.
In apertura dei lavori, si era discusso dell’interpellanza presentata dall’opposizione relativamente al bando per la nomina di due avvocati incaricati di curare il contenzioso per conto dell’Ente. Un bando contestato da alcuni professionisti le cui lamentele erano state fatte proprie dal gruppo di minoranza.
In particolare, la capogruppo Badolisani aveva contestato la scarsa pubblicità del bando (alla quale il sindaco ha replicato elencando tutti gli atti compiuti in tal senso, citando – bontà sua – anche l’articolo pubblicato a fine dicembre dalla nostra testata) e certi criteri di assegnazione del punteggio, tra cui quelli evidenziati dall’avvocato Mandaglio del foro di Palmi, che contestava l’assegnazione di punti in più ai colleghi del foro di Locri «violando – ha detto la Badolisani – i principi di uguaglianza».
Sul tema specifico, il sindaco ha replicato dicendo che «L’esperienza di questo Comune mostra come la difesa dell’ente curata da avvocati di altri fori si sia rivelata insufficiente e comunque – ha concluso – risponderemo alla Pec dell’avvocato Mandaglio, e di quella giunta dalla Prefettura, dalla stessa adita, per iscritto, pur avendo già dato delle spiegazioni verbali, quando la stessa è stata ricevuta nel mio ufficio».
Sempre dai banchi dell’opposizione, il consigliere Mesiti, nel preannunciare che la minoranza si ritiene insoddisfatta dalla risposta ricevuta, ha eccepito che «Si sarebbe dovuto tenere conto dei curricula degli avvocati che – ha detto – vanno al di là delle semplici lauree che in certi atenei si possono anche comprare» contestando anche il criterio del ribasso scelto per risolvere i numerosi ex aequo tra gli avvocati nella prima graduatoria «Perché la professionalità – ha detto – non può essere svenduta».
Approvate all’unanimità le due mozioni proposte dalla minoranza, a seguito delle quali l’amministrazione si è impegnata a favorire il senso civico e la partecipazione attiva dei cittadini nella segnalazione d’insidie stradali, disservizi, guasti, discariche abusive o ferite del decoro urbano e a favorire il senso civico e la partecipazione attiva dei cittadini attraverso un diretto coinvolgimento e corresponsabilità nella scelta delle modalità di assegnazione delle risorse a disposizione dell’Ente.
Sulla Commissione relativa alla Condizione Giovanile e dell’Infanzia, la minoranza aveva chiesto la composizione paritetica della stessa, prevedendo solo due consiglieri: uno di minoranza e uno della maggioranza, puntando altresì a rivedere lo statuto della consulta giovanile «in modo che – ha detto il consigliere Mesiti – la componente politica sia ridotta al minimo sia nella consulta che nel costituendo osservatorio». La proposta,però, non passa perché raccoglie solo i voti della minoranza e del vicesindaco Maria Elena Loschiavo, e quindi si costituirà, nella prossima seduta consiliare, una commissione che sarà composta da due consiglieri di maggioranza, uno dell’opposizione dando la facoltà di partecipare, senza diritto di voto, ai lavori della commissione stessa al sindaco o a un suo delegato. Idem per la commissione che verrà istituita per la revisione dello statuto e del regolamento.
L’assemblea cittadina ha altresì votato all’unanimità l’adesione all’associazione “Avviso Pubblico”, particolarmente attiva nella diffusione della cultura della legalità contro ogni forma di criminalità mafiosa, con particolare riferimento alla formazione degli amministratori pubblici.
Dopo l’abbandono dell’aula da parte della minoranza, i lavori sono proseguiti speditamente.
In primis è stata revocata una delibera adottata lo scorso anno dall’allora commissione straordinaria con la quale era stato adottato il piano spiaggia «Perché – ha spiegato l’assessore al ramo Sisì Napoli – l’ex Genio Civile ha comunicato che era necessario il suo parere prima di adottare il piano. Dopo aver chiesto tutti i chiarimenti del caso – ha proseguito Napoli – oggi revochiamo quella delibera in modo da ottenere tutti i pareri da parte delle autorità competenti e riaprire la conferenza dei servizi che sarà aperta non solo agli operatori del settore già coinvolti in precedenza ma, nell’ottica dell’Unione dei Comuni, anche agli altri sindaci della vallata del Torbido e alle amministrazioni dei comuni limitrofi di Siderno e Roccella, riaprendo altresì i termini e scongiurando pure il rischio di commissariamento dell’ufficio tecnico».
Il Consiglio, oltre al riconoscimento di alcuni debiti fuori bilancio, ha altresì revocato un’altra delibera commissariale concernente l’approvazione di un capitolato speciale di appalto servizio integrato d’igiene urbana e servizi accessori, col sindaco che ha giudicato tale operazione troppo dispendiosa «ci costerebbe – ha detto – più di 700.000 euro all’anno più Iva, mentre ora dobbiamo insistere rendendo efficiente e virtuosa la raccolta differenziata stradale dei rifiuti, rimandando il ricorso alla differenziata “porta a porta” per tutti ad una fase successiva, non dimenticando di proseguire tale esperimento per una frazione di territorio e di popolazione, anche sfruttando i duemila mastelli già in nostro possesso».