(foto e video di Enzo Lacopo)
di Francesca Cusumano
MARINA DI GIOIOSA JONICA – E’ il 10 gennaio scorso quando i Carabinieri della Stazione di Marina di Gioiosa Jonica e del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Reggio Calabria, eseguono su disposizione del Tribunale del Riesame di Reggio Calabria, un’ordinanza di sequestro preventivo dei locali del poliambulatorio di Marina di Gioiosa Jonica di via don Luigi Sturzo, struttura comprensiva del Centro di Salute Mentale, di Allergologia, di Pneumologia, nonchè della Guardia Medica.
Causa del sequestro, le numerose criticità riscontrate sul piano igienico-sanitario e quindi: “mancanza di pulizia, vetustà dei servizi igienici e degli arredi, macchie sui pavimenti, infiltrazioni di umidità e assenza di opere di sanificazione”.
L’Amministrazione comunale targata “Geppo Femia”, ha avviato fin da subito una battaglia affinchè si individuassero nuovi locali, per trasferire gli ambulatori di Allergologia, Pneumologia e Guardia medica.
Un’azione concretizzatasi attraverso il trasferimento degli stessi, nei locali ubicati nel pian terreno del Palazzo Municipale.
Il tempestivo trasferimento (così come anticipato nel pezzo di ieri, a firma del collega Gianluca Albanese), è stato possibile grazie all’interlocuzione instaurata nell’immediato tra il primo cittadino Geppo Femia e il suo vice Vincenzo Tavernese, che dopo esser stato informato sui fatti e trovandosi quel giorno a Reggio Calabria per un altro impegno istituzionale, ha ottenuto un confronto con la commissione straordinaria dell’Asp, che ha così concesso il trasferimento nei locali all’interno del Palazzo Comunale. Ad eccezione del Centro di Salute Mentale, l’unico ad esser stato accorpato allo stato attuale, “pro tempore”, ad una medesima struttura sita a Locri.
La delicata questione è stata portata al vaglio dell’assise consiliare convocata ad hoc questa sera, nella quale il sindaco ha relazionato sugli sviluppi emersi dopo il sequestro giudiziario dei locali già adibiti a servizio di continuità assistenziale, ambulatorio vaccinale, ex dispensario antitubercolare e Centro di Salute Mentale.
«Quanto accaduto qualche giorno fa – ha esordito in apertura il primo cittadino – è una problematica che coinvolge tutti, il diritto alla sanità è un diritto che rischiamo di perdere. La Locride non è il “Terzo Mondo”, come negativamente la si vuole rappresentare, non è solo terra di mafia che oggi, stiamo combattendo. Dopo il sequestro del 10 gennaio scorso – ha aggiunto Femia – ci siamo subito attivati per trovare nuovi locali, in modo da garantire la continuità assistenziale dei pazienti. Il Centro di Salute Mentale è per il momento a Locri, ma ci mobiliteremo perchè questo servizio possa essere ricollocato a Marina di Gioiosa Jonica».
Intervenuti nel corso del civico consesso aperto, alcuni operatori sanitari, i quali dopo aver ringraziato l’Amministrazione per l’impegno dimostrato per tale situazione di emergenza, hanno unanimemente ribadito la necessità di lottare contro il depauperamento sistematico dei servizi, spesso privati delle risorse umane e professionali nonchè di ripristinare a Marina di Gioiosa Jonica il Csm.
A seguire, ha poi preso la parola il consigliere di minoranza, Giuseppe Belcastro, che non ha esitato di definire “indegna” la situazione igienica della struttura ospitante il poliambulatorio sequestrato. «Quando ci è stata comunicata la chiusura – ha detto – in realtà, ce l’aspettavamo. La chiusura non è stata dettata dalla denuncia di un solo cittadino ma di ben 8 oltre quella di un sindacato di settore. Come minoranza, condividiamo la proposta di tutta la maggioranza, di riportare nella cittadina il Centro di Salute Mentale e sosterremo tutte le battaglie per il diritto alla salute, una lotta che non ha alcun colore politico».
Anche la capogruppo di maggioranza, Valentina Femia, ha rimarcato che la questione “sanità” è una battaglia comune, e pur constatando come il Centro di Salute Mentale e la Guardia Medica fossero in condizioni igieniche pessime, ha tenuto a precisare che la responsabilità dal canto suo, non fosse da addebitare all’ente Comune «Mi ha lasciato perplessa – ha commentato – l’atteggiamento dell’Asp che di punto in bianco ha messo i sigilli. Le denunce vanno fatte, però subito dopo sono necessarie proposte da presentare all’Asp, altrimenti si rischia la chiusura dei servizi. Iniziamo a muoverci per le guardie mediche della provincia, per l’Ospedale di Locri, per il Csm».
« La nostra azione – ha poi proseguito il vicesindaco Vincenzo Tavernese – è stata decisa, non scontata. Questa soluzione, dal punto di vista tecnico, accettabile, ha trovato il consenso dei vertici dell’Asp. Tutti, nessuno escluso, si debbono mobilitare affinchè tutte le guardie mediche vengano messe a norma, così come è necessario ci siano i Centri di Salute Mentale e noi faremo in modo che il nostro, ritorni a Marina di Gioiosa Jonica. Deve essere una lotta per i diritti di tutti».
Dunque, come espresso a più riprese nel corso del civico consesso, il prossimo passo dell’Amministrazione:ottenere il dissequestro dei locali di via don Luigi Sturzo, con il conseguente adeguamento igienico, per destinarvi in tempi celeri, solo il Csm.
VIDEO DI ALCUNI MOMENTI SALIENTI DELL’ASSISE CONSILIARE