di Gianluca Albanese
LOCRI – Pino Mammoliti, avvocato difensore di Maria Reale, moglie di Giuseppe Marcianò, attualmente detenuto per l’omicidio dell’allora vice presidente del consiglio regionale Franco Fortugno, si è giocato un inatteso jolly questa mattina, nel corso dell’udienza del processo a carico di sette soggetti accusati di falsa testimonianza nel quadro del procedimento principale, ovvero quello relativo all’uccisione di Fortugno.
{loadposition articolointerno, rounded}
Con l’ausilio della perizia del consulente di parte Sergio Lupis, infatti, la difesa di Maria Reale ha fatto emergere un’intercettazione ambientale inedita, compiuta nell’automobile di Domenico Spatari, titolare del ristorante di Mammola nel quale Marcianò e la sua consorte hanno sempre dichiarato di aver pranzato la domenica del 16 ottobre 2005, poche ore prima dell’omicidio del politico della Margherita, trattenendosi fino alle 15.45.
Ebbene, secondo l’intercettazione prodotta, lo stesso Spatari avrebbe confermato di ricordare di avere avuto come clienti, quel giorno, Giuseppe Marcianò, i suoi familiari ed alcuni amici, particolare che, di per sé, potrebbe smontare la tesi dell’accusa.
Un vero e proprio jolly, dunque, l’intercettazione codificata come numero 654 del 30 luglio del 2006, emersa durante l’udienza odierna davanti alla corte presieduta del giudice Amelia Monteleone, e che ha visto l’escussione del teste dell’accusa Luigi Silipo, all’epoca dei fatti dirigente del commissariato di Polizia di Siderno, esaminato dal Pubblico Ministero Stefano Musolino e controesaminato dagli avvocati difensori.
Sarà il prosieguo del processo a fornire ulteriori indicazioni sull’alibi di Giuseppe Marcianò e della moglie. Per ora, possiamo solo dire che la difesa della signora Reale è pronta a giocarsi questa carta, anche relativamente al ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo esperito la scorsa estate proprio a cura dell’avvocato Mammoliti, contro la condanna a carico del giovane figlio di Sandro Marcianò, il caposala dell’ospedale di Locri, detenuto e condannato con l’accusa di essere il mandante dell’omicidio di Franco Fortugno.
Intanto, l’udienza, è stata aggiornata al prossimo 10 aprile. Davanti alla Corte, saranno auditi i testi dell’accusa Putortì, Grasso e Laganà, in forza al commissariato di Siderno e sarà disposto l’accompagnamento coattivo del teste a discarico Domenico Spatari, assente oggi in aula.
leggi anche:
La Corte Europea per i Diritti dell’Uomo discuterà il ricorso presentato da Giuseppe Marcianò