di Gianluca Albanese
SIDERNO – Dei risultati complessivi delle elezioni regionali abbiamo scritto; dell’unico eletto tra i candidati locridei (Giacomo Crinò della Casa delle Libertà) pure. Non ci resta che analizzare il voto nei centri più popolosi della Locride, cercando di capire dove e quando l’appartenenza territoriale di ogni singolo candidato ha contato e dove, invece, ha disatteso le aspettative dei candidati e dei propri sostenitori.
SIDERNO
Nel centro più popoloso della Locride, con un bacino elettorale di potenziali 16.377 elettori hanno votato appena 6.932, pari al 42,33% degli aventi diritto). Un dato sostanzialmente in linea con l’andazzo regionale e superiore a quello del 2014, quando gli elettori furono 6.489.
Uno solo era il candidato espressione della comunità cittadina: il chirurgo ospedaliero Francesco Rispoli per la Casa delle Libertà. La sua candidatura ha dato la spinta per fare risultare la sua lista la più votata a Siderno, con 1.653 suffragi pari al 25,73%. Di questi, 1.118 sono andati a Rispoli che in tutta la circoscrizione ne ha totalizzati 1.778, risultando il quarto della lista dopo l’eletto Crinò, il cauloniese Cirillo e il sindacalista Princi. Insomma, la campagna elettorale di Rispoli, che in più di un’occasione ha puntato sulla necessità di compattare l’elettorato sidernese sulla sua persona, indipendentemente dalle simpatie politiche di ognuno, sembra non aver dato i propri frutti.
Il voto sidernese, infatti, è stato frastagliato e diversificato. Il centrodestra ha stravinto con 4.309 consensi, pari al 64,13% ma a Siderno hanno preso voti quasi tutti i maggiorenti di partito. Da Giacomo Pietro Crinò che ha preso 370 voti a Mimmo Giannetta di Forza Italia (534) che aveva una segreteria politica sul centralissimo corso della Repubblica, così come l’altro forzista Giuseppe Romeo, che di voti ne ha presi 237. Consensi significativi sono stati tributati, inoltre, al locrese Raffaele Sainato di Fratelli d’Italia (284) e all’altro locrese, il leghista Francesco Macrì (121), giusto per citarne alcuni.
Frastagliato, anche oltre il dovuto, il consenso nell’area del centrosinistra, fermo al 22,98%. Al momento, infatti, risulterebbe difficile rinvenire un orientamento elettorale univoco da parte del circolo cittadino del Pd, che ha una dotazione abituale di un migliaio di voti, come confermano i 1.076 consensi presi dalla lista di partito. Il più alto numero dei voti (311) è andato all’eletto Nicola Irto, sostenuto, a quanto è dato sapere, dalla componente socialista del circolo, che fa capo agli ex consiglieri comunali Giorgio Ruso e Pietro Tropiano e da alcuni “eretici” come l’ex presidente del consiglio comunale Paolo Fragomeni e l’ex assessore regionale Federica Roccisano. Le indicazioni di voto della componente maggioritaria del circolo sidernese, invece, erano per l’ex consigliere regionale Mimmetto Battaglia, che però di voti ne ha presi “solo” 250. Probabilmente, i 113 voti raccolti da Antonio Andrea Billari (sostenuto da Nino De Gaetano) sono frutto della scelta di qualche militante democrat sidernese, mentre il resto degli elettori del Pd cittadino, probabilmente, si è orientato altrove, non escluso l’eletto Crinò che godrebbe di un consenso bipartisan. Buono anche il consenso per Ettore Lacopo, della lista “Tesoro Calabria”, che ha preso 260 preferenze.
LOCRI
Qui la situazione si presentava molto più complessa, per l’alto numero di candidati locali. In un bacino elettorale di potenziali 10.156 aventi diritto, hanno votato poco più della metà: 5.512, per una percentuale del 54,27% , che migliora, di poche decine, il risultato del 2014.
Ben quattro i candidati in lista.
Era strafavorito il vicesindaco Raffaele Sainato, sostenuto in maniera massiccia da tutto il gruppo consiliare di maggioranza “Tutti per Locri”, la cui lista, alle elezioni comunali del 2018 aveva preso 4.598 voti. Ora, sebbene sia difficile traslare i voti di una competizione elettorale comunale su una regionale, molti degli osservatori politici cittadini stimavano per Sainato un consenso di almeno 2.500 voti a Locri. Ne ha presi, invece, 1.643, raddoppiando i consensi personali del 2014, quando, da candidato per la lista “Autonomia e diritti” a sostegno di Mario Oliverio, prese 805 voti. Buona comunque la performance elettorale di Sainato in tutta la circoscrizione, nella quale ha ottenuto 3.897 preferenze. Certo, le speranze di subentro in consiglio regionale sono ridotte al lumicino, nell’eventualità in cui si dovessero presentare prospettive di ingresso in caso di nomina in giunta dei consiglieri eletti. Prima di lui, infatti, ci sono i primi dei non eletti della lista “Fratelli d’Italia” nella circoscrizione Nord (Enrico De Caro, con 7.447 voti) e Centro (Amedeo Nicolazzi con 3.964). Ma non poniamo limiti alla provvidenza. Certo, fa specie constatare che “a casa sua” abbiano preso voti anche gli eletti di Fratelli d’Italia Domenico Creazzo (106) e Giuseppe Neri (52), oltre che i forzisti Mimmo Giannetta (135), Peppe Romeo (103) e Giovanni Arruzzolo (60), lo stesso Giacomo Crinò (120) e Francesco Rispoli (77) nella casa delle Libertà e Pierpaolo Zavettieri (65) dell’Udc. Ma tant’è. Certo, il progetto di identificare la candidatura di Sainato come espressione dell’intero gruppo di maggioranza consiliare non ha prodotto i frutti desiderati.
Ma Sainato non era l’unico candidato di Locri.
C’era anche l’ex sindaco Francesco Macrì, nella lista della Lega, cui sono andate 404 preferenze, pochissime in più del presidente dell’Ordine dei Commercialisti Ettore Lacopo, il più votato nella lista circoscrizionale di “Tesoro Calabria” che a Locri ha preso 396 voti. L’altro candidato locrese Cosimo Romeo (M5S) ha preso invece 64 voti, 19 in più del secondo della lista Armando Quattrone.
BOVALINO
Anche qui c’erano molti candidati a fronte di un bacino elettorale relativamente ridotto, con 7.213 aventi diritto, di cui sono andati alle urne 3.731. Anche qui ha stravinto il centrodestra, ma il candidato bovalinese più votato è stato Sebastiano Primerano dell’Udc, che ha preso 652 voti, pochi in più di Sandra Polimeno di Fratelli d’Italia (646). “Solo” 94 per il candidato eletto Giacomo Crinò, mentre la giornalista Antonella Italiano di “Liberi di cambiare” ha preso 74 voti.
CAULONIA
In una cittadina tradizionalmente “rossa” il centrodestra ha sbancato, arrivando al 70%. La parte del leone, ovviamente, l’ha fatta il giovane Salvatore Cirillo che ha ottenuto 682 preferenze, più di tutte le liste del centrosinistra messe insieme.
ROCCELLA
Idem come Caulonia. Anche qui vince il centrodestra, anche se la più votata è Mimma Pacifici del Pd, candidata cittadina che ha avuto 459 preferenze.
RIACE
L’analisi del voto nel piccolo centro della zona Nord del comprensorio, sembra, da qualche anno, una sorta di referendum pro o contro Lucano, e ognuno legge il risultato secondo la sua visione politica. Noi ci limitiamo a osservare la netta vittoria del centrodestra, che ha raggiunto il 53% dei voti, anche se la lista più votata è stata quella dell’ex vice sindaco Giuseppe Gervasi (Tesoro Calabria – Carlo Tansi Presidente) che è stato anche il candidato più votato con le sue 135 preferenze, nonostante una campagna elettorale in cui non sono mancati i colpi bassi, compresi gli atti di vandalismo (se non veri e propri dispetti) da parte di chi ha sistematicamente strappato i suoi manifesti elettorali.