R. & P.
I 3 ex consiglieri comunali di Siderno, Giorgio Ruso, Salvatore Pellegrino e Pietro Tropiano iscritti al Partito Democratico, sono soddisfatti per l’importante risultato ottenuto dal PD alle elezioni regionali, e per l’eccellente risultato conseguito dal capolista Nicola Irto.
Da sottolineare che in una fase politica avversa e con una opinione pubblica orientata al centrodestra, il candidato Irto ha conquistato la fiducia della maggioranza degli elettori del PD raggiungendo il risultato di 310 voti di preferenza nel Comune di Siderno nonché un eccellente risultato in tutta la Locride e in tutta la provincia di Reggio Calabria.
Sicuramente questo risultato è solo una piccola luce che brilla nella debacle del centrosinistra calabrese, provinciale e locale, che ha dissipato il grande risultato di cinque anni fa quando l’ormai ex presidente Oliverio aveva ottenuto percentuali bulgare.
C’è da interrogarsi sui motivi che hanno portato gli elettori a puntare su altri lidi e altri orientamenti politici; è giunta l’ora di avviare un percorso di apertura alla società civile sul modello Bonaccini che ha visto trionfare il centrosinistra allargato nella Regione Emilia Romagna, evitando di chiudersi nei soliti cerchi magici.
Il PD rappresenta tutt’oggi l’unico partito nel panorama del centrosinistra che può lavorare per costruire una seria alternativa alla deriva populista e qualunquista che sicuramente non è in grado di affrontare i tanti problemi della Calabria.
La parola magica deve essere “costruire” e collaborare con tutti coloro che si riconoscono nei valori della solidarietà sociale e della difesa dei diritti dei più deboli.
Per concludere si augura un buon lavoro all’ on. Nicola Irto insieme al cui si vuole continuare a impegnarsi per il bene della nostra terra.
Per giusta risposta, il neo confermato consigliere regionale ringrazia di vero cuore i suoi sostenitori sidernesi con i quali si è sempre confrontato sulle problematiche locali affermando che: “Da domani bisognerà lavorare per stimolare il dibattito all’interno del partito che dev’essere l’argine al sovranismo salviniano”.