(foto e servizio di Enzo Lacopo)
LOCRI- Con tre stupende composizioni floreali a fare da cornice, si è tenuto al Palazzo della Cultura il primo convegno di studio organizzato e promosso dalla Camera Penale di Locri “Giuseppe Simonetti”, sul tema “I Pregi e i difetti del nuovo sistema accusatorio italiano a 25 anni dall’adozione”.
{loadposition articolointerno, rounded}
La giornata, dopo i saluti del sindaco di città Giovanni Calabrese e dell’avv. Gabriella Mollica, presidente dell’ordine degli avvocati del foro di Locri,è proseguita con l’introduzione dell’avv. Eugenio Minniti, presidente della Camera Penale, che ha ringraziato tutti gli intervenuti, autorità, istituzioni ed i colleghi avvocati .
Il presidente Minniti ha espresso soddisfazione per le importanti adesioni all’iniziativa giuridica e culturale, fortemente voluta dalla Camera Penale di Locri, registrando la partecipazione di autorevoli esponenti della magistratura e del mondo dell’avvocatura, tra cui il prof. Oreste Dominioni, uno degli estensori del nuovo codice di procedura penale italiano, che ha passato in rassegna, nel corso del suo intervento, i momenti salienti e le novità che hanno segnato la nascita del nuovo codice nel 1988, che ha registrato la prima novità con l’entrata in vigore del “Giusto Processo” nel 2001.
Proseguendo sul tema convegni stico, il presidente del Tribunale di Locri, Bruno Muscolo, ha tracciato una linea di demarcazione tra il codice passato e quello presente, con il quale si è riformata la giustizia italiana che ancora oggi è in via di sostanziale e necessaria ammodernamento.
Molto seguito è stato l’intervento del procuratore capo della Repubblica di Locri Luigi D’Alessio. A seguire ha relazionato la dott.ssa Iside Russo, presidente della I sezione penale della Corte d’Appello di Reggio Calabria, rappresentando i tratti essenziali della funzione codicistica che è stata assunta dai giudici di seconde cure.
L’avv. Sandro Furfaro, vice presidente della camera penale e incaricato di diritto dell’esecuzione penale presso l’università degli studi “Nicolò Cusano” di Roma, a sua volta ha rappresentato le discrasie del nuovo codice in particolare rilevando la necessità del legislatore di procedere ad individuare, nel solco della parità tra accusa e difesa.
Ha relazionato poi il dottore Antonio De Bernardo, sostituto procuratore presso la D.D.A. di Reggio Calabria.
A concludere gli interventi è stata la relazione del dottore Alfredo Sicuro, presidente della sezione penale del Tribunale di Locri, rilevando l’opportunità di un intervento della politica nel pianeta giustizia per accorciare i tempi in caso di imputati detenuti, per favorire un processo più dinamico, al fine di dare un segnale ai cittadini di una giustizia più moderna e al passo con le esigenze del paese. Il Giudice, raccontando anche alcuni aneddoti di esperienze vissute nel suo inizio carriera, ha così alleggerito un po’ le quattro ore circa, dell’interessante ed utile convegno