R. & P.
La crescita esponenziale del contagio da Coronavirus sul territorio nazionale ci preoccupa e ci spinge a chiedere al presidente della giunta regionale calabrese, Jole Santelli, un incontro per capire quali determinazioni intende assumere l’amministrazione regionale per contrastare o contenere l’espansione del virus sul proprio territorio di competenza.
Allo stesso tavolo, secondo noi, dovrebbe sedersi anche il Commissario al Piano di rientro Saverio Cotticelli.
Ma il ragionamento deve essere allargato anche alle parti sociali e a quelle datoriali che, spesso, hanno contatti diretti con i Paesi di incubazione del virus Covid 19.
La presenza del mondo datoriale diventa indispensabile anche alla luce del fatto che parecchie aziende calabresi interagiscono all’interno dello scalo portuale di Gioia Tauro: una delle porte di ingresso principale delle merci provenienti dall’oriente sul territorio regionale e nazionale.
Per le imprese, in particolare, deve essere studiato un protocollo di comportamento al quale conformare l’azione professionale dei propri dipendenti in Italia e, soprattutto, lontano dai nostri confini. Un decalogo di profilassi che, informando le maestranze, metta al riparo i lavoratori dal rischio di contagio e, di riflesso, protegga i propri familiari, i propri conoscenti ed i cittadini tutti dal rischio contagio.
Quella con la quale, nostro malgrado, siamo chiamati a fare i conti è una pandemia contro la quale ancora oggi non si conosce un antidoto in grado di azzerarne gli effetti decisamente pericolosi per la salute di coloro che ne fossero contagiati.
Il rischio di un contagio massimo, poi, in Calabria si amplifica alla luce dello stato di salute non proprio perfetto del nostro Sistema sanitario regionale.
Una inadeguatezza che, nei giorni scorsi e in riferimento alle azioni di contrasto di questo pericoloso virus, è stato lo stesso Ministero della Salute a mettere nero su bianco in una circolare con la quale emanava gli elementi per la sorveglianza ed il controllo dell’infezione.
Solo per dovere di cronaca, nel ribadire la necessità di avviare un’interlocuzione urgente con l’amministrazione regionale, ricordiamo le parole del dicastero competente: “Con riferimento alla gestione dei potenziali casi di coronavirus, si rappresenta che – tra le regioni – la Calabria risulta essere quella con maggiori difficoltà di gestione dell’emergenza epidemiologica, non essendo dotata di una struttura specifica a tal fine dedicata. A tale riguardo, si sottopone alle valutazioni l’individuazione di una figura specificamente incaricata di sovrintendere a tale situazione di emergenza”.
Santo Biondo
Segretario generale
Uil Calabria