di Emanuela Alvaro
SIDERNO – Conclusasi con una forte “tirata di orecchie” da parte del grillino Dino Audino, nel corso della riunione del Tavolo permanente si è deciso per una delegazione che ai commissari chiederà fatti concreti, affinché il lungomare possa veramente rinascere. Mario Diano, Alessandro Siciliano, Domenico Catalano e un rappresentante tra i proprietari di attività commerciali presenti sul lungomare chiederanno di essere ricevuti dalla triade commissariale.
{loadposition articolointerno, rounded}
Forte, anzi fortissima “tirata di orecchie” da parte di Audino. «Tutto questo sarebbe esilarante se la situazione non fosse drammatica e le idee che emergono, se possibile, sono ancora più preoccupanti».
Audino si riferisce al fatto che si discute di questioni delicate e tecniche senza averne alcuna esperienza e non avendo neanche l’umiltà di chiedere a chi, questa competenza, l’ha acquisita con anni di lavoro nel settore. «Mi auguro che l’Ufficio tecnico non proceda e che faccia tutto la Provincia e soprattutto che si acquisisca un po’ di concretezza e ci si mobiliti per far arrivare veramente queste risorse economiche di cui si parla».
Provincia e Regione sembra abbiano già pronti dei progetti e per i presenti l’importante è che i commissari prefettizi facciano la propria parte. Commissari che, come in altre occasioni, sono stati additati di non fare il bene di Siderno. «Non sono presenti da tempo in Comune – ha affermato l’ex sindaco Riccardo Ritorto – Pitaro è passato solo a firmare qualche documento. Mi prendo la responsabilità di quello che dico e confermo che nulla accadrà fino a quando l’ordinanza di divieto d’accesso non verrà revocata».
Si è discusso di sabbia da far arrivare a Siderno, già promessa dalla Provincia, di Piano spiaggia provvisorio, della volontà di trovare una soluzione per l’ospizio che si trova nella parte Nord dove persiste il divieto al transito, soffermandosi sulla necessità che si proceda per far deviare la rotta del torrente Lordo che sta deturpando ancora di più la spiaggia.
«Dovremmo chiedere un incontro con il ministro Lanzetta solo per l’emergenza lungomare – ha proposto Maria Grazia Messineo – e spingere per l’istituzione della zona franca».
Torrente Lordo e zona franca, due questioni sulle quali Gabriele Ingrosso, rappresentante dell’organizzazione sindacale Cna Balneatori Calabria, ha spiegato di aver già protocollato dei documenti in merito, ma di non aver ancora ricevuto risposta.