di Domenica Bumbaca
LOCRI – Mentre scrivo è notte. Poche luci accese. Buio nei cuori di molti. Ma si intravedono delle luci in alto. Li vedo. Solo quelle dell’ospedale civile di Locri. E tra lampeggianti di ambulanze che vanno su e giù, si vedono alcune luci, concentrate tutte in un posto. Sono le luci accese del reparto di Ginecologia e ostetricia. Dove c’è sempre la luce. La luce della vita.
Ogni giorni si lotta e si spera che il Covid 19 possa ridarci la libertà, possa sparire tra noi e non porti più vittime. È tutto surreale, ma la vita deve andare avanti. E in quel reparto, tra le ansie e le preoccupazioni delle partorienti, costrette a non ricevere i familiari, per motivi di sicurezza, tra le preoccupazioni e le raccomandazioni del personale medico, c’è la speranza. Si nasce. Ogni alba regala lucentezza. Si piange per la gioia dei genitori.
“I giorni- raccontano le ostetriche, un gruppo di professioniste giovani e qualificate come tutte le altre, le più sagge del gruppo – sono un po’ pesanti per tutti. Siamo stati costrette ad aumentare le restrizioni per le visite e stiamo cercando di fare scudo intorno alle mamme ed ai loro piccoli proteggendole da ansie e dalla lontananza dei loro cari, facendoci coraggio e non pensando alla lontananza dalle nostre famiglie!! La cosa bella – racconta l’ostetrica Helenia- continua ad essere la nascita della vita di questi piccoli che vengono in questo mondo sconosciuto con tanta forza e si aggrappano alla vita. Ci auguriamo tutti che possa finire presto questa emergenza in maniera da vivere con più serenità questi momenti per le neomamme e per quelle che presto lo diventeranno, non dimenticando una figura importantissima che è quella dei papà che oggi più che mai si sentono impotenti. Noi giorno dopo giorno comunque continueremo ad esserci per tutte voi”. L’ostetrica Valentina guarda in faccia la realtà: “Ci chiediamo quale mondo possa aspettarli lì fuori, augurandoci che tutto passi e torni alla normalità il prima possibile”. Sa quanta sofferenza c’è in questi giorni: “Si vive in clima teso e di ansia e non è bellissimo non condividere con i familiari e, soprattutto con il papà dei bimbi, la gioia della nascita. Nonostante ciò cerchiamo di stare ancor più vicine alle donne per colmare questa mancanza, provando a mantenere e rispettare ogni giorno la sacralità della nascita. E oggi (ieri per chi legge), festa del papà, il giorno è divenuto ancora più prezioso, mentre leggevamo la favola di “Papà isola”, proposta dalle ostetriche del reparto, mentre condividevamo l’audio libro sul profilo di facebook dell’ostetrica Nancy, arriva la lieta notizia: è nato Gioele. Il mondo regala un’altra vita. Un mondo che, nonostante tutto, con la forza delle donne e la gioia dei papà, ci regala sorrisi”.
È massimo l’impegno di tutti i ginecologi, di tutto il personale medico, guidato dal dottor Giuseppe Macrì, il gruppo delle ostetriche coadiuvato dall’ostetrico Bruno Palumbo, a loro, a tutti i medici, infermieri, che oggi, instancabilmente, lavorano, sacrificano gli affetti, si preoccupano per gli altri, va il nostro grazie. E a tutti i neo papà che stanno vivendo questa gioia con tanto timore, riprendiamo la frase: “Caro papà… non aver paura di non essere all’altezza quando la vita e l’amore ti regalano un figlio, basta aprire la porta del Cuore e anche tu sarai un Papa’-Isola”… «Tu sarai un papà-isola dove il nostro cucciolo potrà riposare, sarai un papà-capanna per proteggerlo dal vento e dal freddo, sarai un papà-cavallo e lo accompagnerai all’avventura, tu sarai un papà-aeroplano per portarlo alla scoperta del mondo!».