R. & P.
Solo pochi giorni orsono avevamo sollecitato tutte le Istituzioni, ad ogni livello, affinché si prendesse in considerazione la possibilità di ripristinare la struttura dell’ex ospedale di Siderno per utilizzarla quale centro sanitario per l’emergenza epidemiologia da Covid 19.
Da giorni la preoccupazione fra la popolazione è palpabile, soprattutto perché l’atteso picco dell’epidemia potrebbe giungere nelle prossime settimane e l’unica struttura del territorio, l’Ospedale Civile di Locri, appare totalmente impreparata ad affrontare una situazione di crisi. La sensazione comune è che non si possa perdere altro tempo e che occorre agire subito, individuando soluzioni concrete per affrontare al meglio la possibile emergenza sanitaria. Da qui nasce la nostra idea del recupero dell’ex Ospedale di Siderno e del suo possibile utilizzo a supporto del presidio ospedaliero di Locri. Cittadini, esponenti del settore medico, organi di stampa, il mondo dei social attraverso una raccolta firme, esponenti della politica come il Consigliere Regionale Giacomo Crinò, tutti si sono dimostrati favorevoli e pronti a sostenere un progetto che, se realizzato in tempi brevi, potrebbe essere di fondamentale importanza per la vita di tanti cittadini del territorio.
Nei giorni scorsi, nel comune reggino di Scilla, la triade commissariale che amministra la città ha effettuato un sopralluogo presso l’ex nosocomio “Scillesi d’America” e con il supporto di tecnici di fiducia ha accertato che, per quanto riguarda quella struttura “Basterebbe meno di una settimana per renderla in grado di affrontare l’emergenza. Sicuramente una soluzione migliore delle tende considerando che le condizioni sono buone, fornita di acqua calda, riscaldamenti e illuminazioni”. I risultati dell’attività tecnica compiuta sono stati immediatamente inviati all’ASP e alla Prefettura di Reggio Calabria per le determinazioni di rispettiva competenza.
Alla luce di quanto evidenziato, non riusciamo a comprendere i motivi che spingono le istituzioni locali, provinciali e regionali, a ignorare le istanze provenienti dalla società civile, dai partiti e dalle associazioni sidernesi che, in queste ore, premono affinché si prenda in considerazione l’idea dell’utilizzo dell’ex ospedale di Siderno, quanto meno dando incarico ai soggetti preposti di effettuare le opportune verifiche per una valutazione della struttura.
All’interno del nostro ex nosocomio cittadino esistono numerosi locali con relativi servizi annessi dotati di gas medicali, aria climatizzata e impianto di ricambio dell’aria, che richiederebbero un intervento economico esiguo e tempi rapidi per essere messi a norma e resi subito disponibili in caso di necessità.
Rivolgiamo, pertanto, l’ennesimo accorato appello a tutte le istituzioni, in primis alla Commissione Prefettizia che amministra il Comune di Siderno, finora totalmente assente in un frangente tanto difficile per la comunità, affinché, ricalcando l’operato dei Commissari in carica a Scilla, si faccia portavoce, presso l’Asp e la Prefettura, di ogni opportuna azione di verifica delle condizioni di operatività della struttura cittadina. La riteniamo un atto più che doveroso, soprattutto alla luce delle ultime notizie circa il propagarsi dell’epidemia da Covid-19 in tutta la provincia, perché potrebbe rivelarsi fondamentale per la salute e il futuro di tanti cittadini del territorio.