di Domenica Bumbaca
LOCRI – L’arte aiuta a vivere, ad esprimersi, a dare voce ai sentimenti e come disse Pablo Picasso “l’arte spazza la nostra anima dalla polvere della quotidianità”. E nella quotidianità dell’emergenza del Coronavirus, l’arte sta aiutando a vivere le giornate e restare a casa può essere un modo attraverso l’arte per colorare le giornate.
In queste giornate ci sentiamo, umilmente, tutti un po’ pittori, chi all’opera con murales e arcobaleni, riprendendo il leit motiv “Tutto andrà bene”, chi impegnando i bambini con album da colorare, pastelli, acquarelli.
Ogni disegno è un’opera d’arte ed esprime gioia, nostalgia, tristezza, in un turbinio di sentimenti da vivere e condividere.
Sono gli artisti, i pittori, i ritrattisti che ci stimolano e, per questo, abbiamo ammirato chi d’arte se ne intende e con la propria professionalità ed estro, sta immortalando con la propria passione e bravura queste giornate.
“Un artista è “un ricettacolo di emozioni” ed esprime il suo personale punto di vista su ciò che lo circonda e su quello che vive. Ho sentito il bisogno – ci racconta Maria Adele Longo, artistica poliedrica di Locri – di rappresentare con alcuni disegni il mio stato d’animo in questi difficili giorni e di raccogliere in essi alcuni pensieri comuni a tutti noi italiani. Stiamo vivendo un momento serio e impegnativo, un virus aggressivo ha sconvolto le nostre vite. Siamo rinchiusi nelle nostre case, non possiamo uscire, ci hanno proibito i baci, gli abbracci, le strette di mano, anche le semplici passeggiate e abbiamo paura!! Ci hanno detto che il nostro comportamento responsabile è necessario per sconfiggere questo terribile mostro e tale situazione ha fatto risvegliare e accentuare in noi sentimenti di vicinanza, di unione, di appartenenza. Ci sentiamo uniti e responsabili perché abbiamo capito che ognuno di noi dovrà fare la sua parte per proteggere la sua salute e quella dei suoi cari e per salvare la nostra Italia. La Longo è un fiume in piena, si racconta e lo fa con sentimento come quando poggia le sue mani su un foglio e inizia a disegnare e, infatti, dice: “I miei disegni prendono forma da queste considerazioni”. Le opere “#andràtuttobene” mostrano l’immagine di una donna che rappresenta l’Italia e noi italiani! I disegni sono carichi di sentimenti di smarrimento e di paura, ma in essi si intravede anche la speranza. Le opere “#iorestoacasa” descrivono una donna avvolta e abbracciata dai suoi capelli: raccolgono quel desiderio di sentirsi al sicuro e protetti. Tutti noi, in questo momento, sentiamo nel cuore il bisogno di avvolgerci e proteggerci, insieme alle nostre amate famiglie, restando al sicuro a casa.
Tutti abbiamo bisogno di una carezza proprio come quella raffigurata nell’opera “Contatto” quello di cui sentiamo la mancanza in questi momenti, idea della ritrattista Eleonora Laganà, originaria di Roccella Ionica che vive a Sant’Ilario dello Ionio. La Laganà parla con i suoi quadri della “forza della solitudine” augurandosi che tutto andrà bene con una donna che guarda il mare; il silenzio surreale è raffigurato nel dipinto della Nosside di Locri, percezione di solitudine del paese e dell’Italia in questi momenti, per poi pensare all’inno alla vita con colori arcobaleno dedicato ai bambini.
Commovente e vero è il significativo quadro della pittrice Tiziana Zimbalatti dedicato alla lotta quotidiana degli angeli in corsia. “Ho cercato – spiega- di esprimere con il dipinto gli stati d’animo che stanno vivendo queste persone, medici, infermieri, impegnati in prima linea e con sacrificio e paura nel cuore”. Si intravede in quelle mani unite e la testa chinata lo sconforto che li assale per l’incapacità di salvare alcune persone da questo killer invisibile. Arriva poi un segnale di fiducia con una interpretazione personale dell’ arcobaleno simbolo di speranza e unione degli uomini che lottano contro un male che non guarda la razza e la cultura. “La bellezza della donna ritrae l’universalità, ci proietta a guardare l’altro e attendere di poterci guardare tutti negli occhi, bianchi e neri, avvolti dal un arcobaleno colorato” spiega la pittrice.
Rivediamo i nostri sentimenti, le nostre emozioni, e sbirciando nella galleria d’arte dell’artista scultore e pittore Alberto Trifoglio, figlio di Antonio, ritroviamo il quadro di quest’ultimo, che anche da lassù parla con i suoi quadri. Vediamo un quadro che raffigura la disperazione di donne vicine a chi è deceduto, come la disperazione che attanaglia, purtroppo, le migliaia di famiglie che hanno perso i propri cari a causa di questo maledetto virus. Alberto, invece parla di sacrificio e flagellazione e lo fa attraverso il suo celebre “”Vàttienti”, riferito al rito di Taurianova terinese, rito pasquale che presto ci porterà alla SS Pasqua. E poi il pittore di Sant’Ilario dello Ionio immagina una società multinazionale, felice e con animali educati dagli uomini.
L’arte che esprime ogni loro sentimento, ogni nostro sentimento; anche senza essere pittori, possiamo dare colore a queste giornate.
(Editing Enzo Lacopo)