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E’ di pochi giorni fa la notizia delle denunce poste a carico di tre volontarie dell’associazione Dagli stalli alle stelle (associazione animalista per la tutela dei gatti di strada) che si erano recate presso alcune colonie feline per la necessaria cura e accudimento.
Non si è fatto attendere il supporto delle associazioni di categoria.
A seguito delle dichiarazioni dell’assessore dott. Zimbalatti il quale ha dichiarato che la legge non permette la cura e l’accudimento delle colonie se non entro limiti di distanza dall’abitazione dei volontari, Gaia Animali e Ambiente ha provveduto immediatamente – per il tramite dei legali dell’associazione Avv. Erika Delbianco e Francesca Bettocchi – a chiarire alcuni aspetti normativi.
Edgar Meyer, presidente di Gaia, ricorda che “fermo restando il rispetto delle prescrizioni normative relative alle misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, la tutela, cura ed accudimento degli animali deve essere tutt’ora garantita per legge. Non vi sono riferimenti normativi, limitazioni negli spostamenti – in termini di distanza – per i referenti di colonie feline. Il referente deve recarsi sul posto da solo e permanere solo per il tempo strettamente necessario all’accudimento e cura. E’ chiaro che suggeriamo, in questo periodo di emergenza, di far si che il volontari gestiscano le colonie assegnandosi quelle più vicine alla propria abitazione, ma non sussistono impedimenti normativi a recarsi anche a colonie feline più distanti.”
Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 22 marzo 2020 richiama l’ordinanza del Ministero della Salute del 20 marzo 2020 la quale, a sua volta, richiama quella del 12 marzo 2020 ove viene specificato chiaramente che “Sono inoltre consentite le attività di accudimento e gestione degli animali presenti nelle strutture zootecniche autorizzate/registrate dal servizio veterinario ivi compresi canili, gattili e l’accudimento e cura delle colonie feline e dei gatti in stato di libertà garantite dalla legge 281\91”, e ancora “Si ritiene inoltre opportuno sottolineare che gli spostamenti relativi alla cura degli animali di affezione rientrano nell’ambito della deroga relativa ai motivi di salute, in quanto sono da estendersi alla sanità animale, in conformità delle disposizioni previste dai su citati DPCM.”
Appare chiaro che anche durante l’attuale stato di emergenza sia lecito continuare a provvedere alle esigenze basilari degli animali come, ovviamente, la somministrazione di cibo e acqua, ritenuta la necessità di tutelare la vita degli stessi sia che si trovino nelle vicinanze della residenza del volontario che a distanze più elevate; eventuali illegittime violazioni e limitazioni od omissioni, nonché ostacoli nella cura e accudimenti potrebbero comportare responsabilità penali di cui al Libro II, Titolo IX bis c.p.
“Confidiamo nella sensibilità delle istituzioni e crediamo che venga – ora – inviato il giusto messaggio alle Forze dell’Ordine affinché i controlli e le contestazioni avvengano in assoluta legalità. Comprendiamo che il momento non sia semplice, ma non può ingenerarsi timore nei volontari delle colonie e queste ultime devono continuare ad essere accudite. Una corretta informazione in questo periodo emergenziale è molto importante”, conclude Edgar Meyer.