di Simona Ansani
ROCCELLA JONICA – È uno scenario del tutto insolito, dato dalla sala che ha ospitato questa sera lo scienziato Antonino Zichichi, la Chiesa Matrice a Roccella. A dare il benvenuto un numerosissimo auditorio di curiosi, fedeli, e appassionati della scienza. A porgere i saluti, il primo cittadino Giuseppe Certomà, mentre al tavolo dei relatori Padre Carlino e Don Cornelio Femia, che nel suo breve intervento ha evidenziato come sia importante il servizio della verità, quella verità che lo scienziato Antonino Zichici ricerca, considerata da Don Cornelio Femia, un’ opera meritoria.
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Contrapposizione tra fede e scienza, è la tematica trattata da Zichici <<la cultura detta moderna è pre aristotelica. L’universo sub nucleare non lo conosce nessuno. Noi abbiamo raggiunto in questi ultimi tempi il record mondiale dei tempi di volo delle particelle nucleari. Il nostro cervello funziona al ritmo di un secondo, se il nostro cervello potesse funzionare a ritmo del micro secondo, noi riusciremmo a fare nel corso di una tempistica nostra quello per cui ci vorrebbero circa trentaquattro mila anni. Ecco cosa vuol dire nano tecnologia, ecco il qual’e’ il nostro impegno scientifico nel mondo>>. Fare scienza vuol dire essere alle frontiere delle proprie conoscenza, spiega Zichici, <<ci sono motivi per credere a delle cose e altri motivi per credere a cose diverse>>. La contrapposizione tra fede e scienza rappresenta uno dei dilemmi più laceranti del nostro tempo; un dramma che conobbe il suo primo controverso atto con Galileo Galilei. Zichichi, smentisce e ribalta tale contrapposizione, <<Non esiste alcuna scoperta scientifica che possa essere usata al fine di mettere in dubbio o di negare l’esistenza di Dio>>. Le conquiste della scienza come spiega il professore Antonino Zichici <<non oscurano le leggi divine, ma le rafforzano, contribuendo a risvegliare lo stupore e l’ammirazione per il meraviglioso spettacolo del cosmo, che va dal cuore di un protone ai confini dell’universo. Nessuna scoperta scientifica ha messo in dubbio l’esistenza di Dio. Né la Scienza né la Logica permettono di concludere che Dio non esiste. Nessun ateo può quindi illudersi di essere più logico e scientifico di colui che crede>>. Una spiegazione che lo scienziato scrive anche nel testo intitolato “Perché io credo in colui che ha fatto il mondo”, <<credere in Dio è più logico e scientifico che credere nel nulla. La Logica Matematica e la Scienza sono attività intellettuali che operano nell’Immanente. Noi siamo miseri mortali: fatti sì, a sua immagine e somiglianza. Privi però della Sua potenza intellettuale. Ecco perché io penso che noi non sapremo mai tutta la Matematica né tutta la Scienza>>.