di Gianluca Albanese
Una terribile notizia per il mondo della cultura calabrese. Si è spenta improvvisamente la poetessa e scrittrice Marisa Provenzano, autrice di numerose raccolte poetiche e del romanzo “Il silenzio di pietra” (2018, La Rondine) che chi scrive ha avuto il piacere di presentare alla libreria “MAG” di Siderno lo scorso anno.
Marisa è stata presidente di giuria del premio di poesia “Città di Siderno” e proprio con Siderno (e in particolare con l’associazione “Volo”, che organizza il premio) aveva un legame particolare.
Ne ricordiamo l’eloquio magnetico da autentica mattatrice della scena, l’originalità dei pensieri e il suo fare schietto e senza peli sulla lingua che la rendevano unica.
Vogliamo ricordarla così, col suo penultimo “post” scritto su Facebook lo scorso 23 marzo. L’ultimo risale a ieri l’altro, nel quale fustigava l’uso fin troppo disinvolto della lingua italiana. Lunedì 23, invece, scriveva così: «Raffiche di messaggi, di link (pericolosi, tra l’altro più del coronavirus), Messenger, Whatsapp, post allarmistici e complottisti, parole a bocca larga, senza, spesso, inserire il cervello, la domanda: ma il tempo della vostra vita lo vivete cosi? Non vi viene in mente che gli altri lo potrebbero vivere diversamente?».
Marisa Provenzano era questa. Felici di averla conosciuta. Che la terra le sia lieve.