R. & P.
《Sui fondi riguardanti le piattaforme per la didattica a distanza bisogna fare il più in fretta possibile, al fine di alleviare il peso che le famiglie stanno certamente sostenendo in questo periodo per le lezioni dei propri figli – scrive in una nota il Presidente Nazionale U.Di.Con. Denis Nesci – ci troviamo dinanzi ad una misura da ottantacinque milioni di euro che servirà per portare avanti una delle colonne portanti del nostro Paese o, per lo meno, una di quelle che dovrebbero essere considerate tali, l’istruzione. L’acquisto di piattaforme per l’e-learning per altro non saranno fine a sé stesse, è bene precisare che da questo momento difficile dobbiamo cercare di imparare qualcosa e grazie a queste tecnologie si riuscirà ad aprire una grande strada innovativa nella storia dell’istruzione italiana. Pensate a tutti quegli studenti assenti qualche giorno per una febbre che – continua Nesci – potranno recuperare le lezioni alle quali sono mancati quando vorranno e senza il rischio di perdere nessun argomento importante. Una nazione, soprattutto una nazione come l’Italia, non può che ripartire dall’istruzione, necessaria e fondamentale per il presente e per il futuro. Un vecchio modo di dire latino recita che senza soldi non si cantano messe e per far studiare i nostri ragazzi è necessario che si acceleri sulla definizione delle modalità e criteri di attuazione del fondo, per poter portare avanti al meglio la didattica a distanza. Non è chiaro ancora quanto si dovrà stare a casa e per quanto le scuole rimarranno chiuse – conclude Nesci – proprio per questo motivo riteniamo doveroso ricominciare a cantare messe, perché senza la giusta istruzione non c’è presente e non ci sarà futuro》.