di Gianluca Albanese
SAN GIOVANNI DI GERACE – A meno di un mese dalla Pasqua, l’argomento può apparire decisamente fuori stagione. Il punto è che quando ci sono nostri conterranei che si fanno valere oltreoceano con la loro arte, riteniamo che sia sempre il momento giusto per parlarne.
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Domenico Masdea ha 65 anni e vive a Tustin, una bella cittadina della California, laddove è famosissimo per i suoi meravigliosi ed enormi presepi che ogni anno, da 31 anni, realizza nel garage di casa sua.
“The nativity man” – così lo chiamano i bambini di Tustin che identificano l’artista originario di San Giovanni di Gerace come “L’uomo dei presepi” – ha una storia comune a tanti ragazzi di Calabria che a 18 anni emigrano in cerca di fortuna. Col passare degli anni riesce a integrarsi bene nel tessuto sociale di Tustin diventando popolarissimo coi suoi presepi che occupano l’ampio garage della sua abitazione. Per 14 anni viene insignito del prestigioso riconoscimento comunale “Tustin Pride Committee’s holiday display award” e lo scorso 12 dicembre ha conquistato la prima pagina del quotidiano locale “The Tustin news”.
Una piccola-grande celebrità, dunque, grazie ai suoi presepi che costruisce da solo e che attirano ogni anno l’attenzione di migliaia di visitatori, non solo dalle zone limitrofe, ma anche da India e Brasile.
Non solo. Da sette anni, insieme alla moglie Francesca ha dato vita ad una raccolta alimentare, in virtù della quale ogni visitatore dei presepi regala del cibo in scatola ai più bisognosi: due anni fa raccolsero addirittura 2.264 libbre di generi alimentari.
Fantasia, estro creativo, generosità e nessuna paura. Questi i tratti distintivi di Domenico Misdea, che non solo non si spaventa al pensiero della scossa elettrica e dei tagli mentre prepara le sue opere; non teme nemmeno il cancro, la terribile malattia che l’ha colpito due volte e che ha superato con l’aiuto della sua arte, che considera alla stregua di una terapia.
Tenace e orgoglioso come solo i nostri conterranei sanno essere, l’artista californiano di origini calabresi sa anche essere modesto e autoironico e alla giornalista del “Tustin news” che gli chiede come utilizza il suo garage dopo che il 7 gennaio di ogni anno smonta le sue opere dando appuntamento al prossimo anno, risponde con una battuta: “Ci metto la mia macchina”,
Congratulations, “nativity man”.