di Simona Ansani e Cristina De Angelis, insegnante e pedagogista
E’ un periodo davvero difficile per il mondo intero e anche per il nostro Paese. Le regioni più colpite sono state Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna poi la paralisi è sopraggiunta a tutto il resto dell’Italia. Restare a casa è il motto perché solo così si possono abbassare i contagi e ridurre sensibilmente le perdite di persone nostre concittadine. Un altro motto è vicini ma lontani. Bisogna che ognuno faccia la propria parte per combattere questo virus seguendo le regole ufficiali: lavarsi spesso le mani, non toccare con le mani gli occhi e il naso e soprattutto stare ad una adeguata misura di sicurezza.
In questo caos generale ci sono anche persone, uomini e donne, bambini e anziani, che combattono ogni giorno con patologie e che hanno costantemente bisogno di cure. Per molti il mondo si è fermato ma per loro no, desiderosi di avere la propria terapia, la visita di routine e il consulto specifico. Parlo anche per le malattie invisibili come l’endometriosi (https://www.endometriosi.it/che-cose-lendometriosi/ ). Molte donne avevano preparato il loro carico di sogni di poter stare meglio in quell’operazione tanto desiderata e invece è stata spostata a data da destinasi oppure il percorso fivet (fecondazione in vitro) contro il tempo. Fanno parte di questo mio pensiero anche tutte quelle donne che devono lottare quotidianamente con i dolori e che necessitano di costanti cure e osservazione clinica.
L’endometriosi è una malattia determinata da isole di endometrio, ovvero la mucosa che riveste internamente l’ incavo uterino, che si trovano al di fuori della cavità dell’utero o in sedi anomale. I dolori che una donna deve sopportare sono molto forti e invalidanti sia durante il ciclo mestruale sia durante tutto il mese.
IL Prof Pietro Giulio Signorile , fondatore della Fondazione Italiana Endometriosi (www.endometriosi.it) e amministratore insieme a Tommaso e ad Ottavia di Endometriosi Community sul social Facebook, ha scritto alcune indicazioni come affrontare questo periodo. <<Per quanto riguarda le donne con endometriosi non vi sono sostanziali differenze con gli altri individui rispetto alla contrazione del virus – afferma il Professore Signorile – cercate di avere una vita con pochi stress, dormire un numero di ore sufficienti e non stressare il corpo con alcol. Seguite tutte le indicazioni ufficiali e ricordarsi di lavarsi spesso le mani. E‘ opportuno cercare di ridurre i processi infiammatori al meglio e con l’alimentazione >>. (https://www.endometriosi.it/che-cose-lendometriosi/dieta/)
<<L’alimentazione è un punto forza per diminuire i sintomi e tenere sotto controllo la malattia. Le fibre sono la base dell’alimentazione – ribadisce il Professore Signorile all’interno del comunicato – in quanto diminuiscono l’infiammazione addominale. Aiutano la digestione ed il buon funzionamento dell’intestino, riducono gli estrogeni circolanti nel sangue con un minore impatto sui tessuti estrogeno dipendenti. Si consiglia di aumentare le fibre sino al 20 – 30% nei pasti. L’omega 3 presente nel pesce azzurro,noci e nei lupini, promuove la produzione della prostaglandina PGE1 che riduce il livello di infiammazione addominale determinato dalla endometriosi. I prodotti ,che possono contribuire alla stimolazione della produzione di prostaglandine PGE2 e PGF2A, sono responsabili di alcuni processi infiammatori>>.
Alla fine del comunicato, Il prof Signorile invita le lettrici e i lettori del gruppo a diffondere queste notizie alle altre donne con endometriosi affinché ci sia più informazione veritiera possibile in questo periodo
Endometriosi e consapevolezza
Marzo è stato il mese della consapevolezza sull’endometriosi, una malattia invisibile che colpisce 3 milioni di donne in Italia e 15 milioni nel mondo.
La donna con endometriosi vive una vita particolare, paragonate a delle guerriere che ogni giorno devono affrontare il quotidiano con una grinta in più, cercando strategie per vivere una vita più normale possibile anche se alcune volte è davvero difficile. Sono come guerriere invisibili agli occhi della gente.
La ricerca è la speranza di ognuna di loro e dà forza a tutte queste donne che ne sono affette perchè ancora non si conosce molto di questa patologia cronica e non si ha la cura.
La Fondazione Italiana Endometriosi studia da anni la malattia a 360° da più di 10 anni affinché non ci siano più diagnosi tardive e situazioni invalidanti per la donna.
Donare alla ricerca facendo un piccolo gesto significa essere vicini alle donne in questa battaglia quotidiana e dare un contributo alla scienza.