di Adelina B. Scorda
CARERI – Tra i dieci comuni arrivati primi e ammessi a finanziamento nell’ambito del progetto a bando pubblico per l’attribuzione di contributi economici in materia di raccolta differenziata c’è il comune di Careri che con un progetto elaborato da tecnici e collaboratori dell’Ente, si piazza all’ottavo posto nella graduatoria nazionale. Un risultato che premia l’attenzione che il Comune, retto anche dal commissario straordinario Luca Rotondi, sta indirizzando al settore ambiente monitorato anche nell’ambito della depurazione delle acque reflue.
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Un’iniziativa del Ministero dell’Ambiente, volta a finanziare progetti che mirino a incentivare la raccolta differenziata, che riguarda quei comuni i cui Consigli comunali alla data di scadenza del termine di presentazione della domanda, oggetto del Bando, risultavano sciolti a causa di collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata di tipo mafioso. Il progetto elaborato dal comune di Careri, attende, ad oggi, solo la conclusione dell’iter burocratico, con la presentazione entro 90 giorni del progetto esecutivo e l’osservanza di tutte le prescrizioni previste dalla legge, al termine dei quali il Comune aspromontano potrà accedere al finanziamento di 260.000 euro e realizzare, nel suo vasto territorio a bassa densità abitativa, una raccolta differenziata dei rifiuti “porta a porta”.
Nell’attesa che la prima trance di pagamento, corrispondente al 30 % dell’importo complessivo, venga depositata nelle casse dell’Ente, si prevede un’ampia opera di sensibilizzazione che partendo dalle scuole possa coinvolgere soprattutto gli adulti.”I ragazzi – ha dichiarato il commissario Luca Rotondi – sono i principali volani di una cultura che guarda con interesse alla tutela dell’ambiente, oltre ad essere estremamente recettivi, sono soprattutto in grado di coinvolgere positivamente le famiglie. Il successo della raccolta differenziata dipende, infatti e soprattutto, dalla collaborazione dei cittadini”. Necessità, queste, che spingono il comune di Careri a porre come obiettivo il raggiungimento del 45% di rifiuto differenziato entro 24 mesi dall’avvio del progetto. Un lasso di tempo che sembrerebbe eccessivo, abituati come siamo all’utopostica celerità di molti amministratori locridei, e non solo, ma che guardando alla realizzabilità del progetto non supera se stesso ma si pone al passo con la difficoltà d’imparare e guardare diversamente al rifiuto. Già, perché sarà importante differenziare, ma farlo bene, puntando alla qualità del prodotto riciclato, è l’obbiettivo che si prefigge il Comune.
Il progetto prevede come base la fornitura di kit idonei e necessari a porre in essere il servizio, inoltre per consentirne un’efficace realizzazione, anche in termini di tempo, è stato pensato dal team tecnico-commissariale di incentivare la cittadinanza attraverso la “premialità” – per dirla con le parole del commissario. “Ai cittadini – spiega Rotondi – verrà consegnata una tessera magnetica sulla quale verranno registrati i quantitativi di rifiuto differenziato così da poter accumulare punteggio con cui si riceveranno sconti sulla tassa dei rifiuti”.
Un sistema studiato al fine di promuovere e la raccolta differenziata da parte dei cittadini e l’organizzazione della ritiro dei materiali che avranno un calendario orario-giornaliero ben preciso. Ad affiancare il progetto “porta a porta spinto” anche la raccolta degli ingombranti che il Comune vorrebbe far iniziare in concomitanza con l’avvio della differenziata. I tempi che si dovranno attendere per la realizzazione dell’area da adibire a centro di raccolta ( si sta valutando l’opzione di crearne una in un’area centrale ed equidistante dalle frazioni di Careri. L’opzione che ne prevedeva tre, una per ogni frazione sembrerebbe troppo costosa) e per l’avvio della raccolta “porta a porta” dovrebbero essere alquanto celeri, vista la volontà ministeriale di avviare il sistema differenziata.