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Sabato mattina, alle ore 10 presso la sede della città metropolitana, le aziende quali parrucchieri e centri estetici consegneranno le chiavi dei propri negozi al Sindaco della città metropolitana, Giuseppe Falcomatà, il quale si è reso disponibile ad ascoltare le nostre richieste.
Contestualmente ci sarà un flashmob virtuale: tutte le attività del settore accederanno le insegne e le luci dei propri negozi. Verrà inoltre, consegnato al sindaco un documento con le richieste in merito alla ripartenza del settore lasciato per ultimo dall’ultimo DCPM.
All’incontro con il primo cittadino di Reggio Calabria, in rappresentanza di tutti i parrucchieri e centri estetici, saranno presenti: per Confcommercio Reggio Calabria Rosalba Pizzi, Presidente della Federazione Professionisti del Benessere; Pietro Nocera, delegato della Confartigianato Provinciale e in rappresentanza della Federazione Italiana Barbieri, Vittorio Sacca.
“Non ci fermeremo – dichiara la Presidente Pizzi- dobbiamo ripartire insieme a tutte le altre attività. Siamo pronti con tutte le misure necessarie per garantire sicurezza ai dipendenti ai clienti e a noi stessi. Il grido, di cui mi faccio portavoce delle imprese del settore di tutta la Calabria è uno soltanto: “Fateci riaprire le nostre attività”.
“I titolari dei saloni di parrucchieri e centri estetici non intendono veder cancellati, in questo modo, i sacrifici di una vita. Le Istituzioni devono intervenire, chiosa la Presidente Pizzi, se non si autorizza la riapertura, in sicurezza, delle attività si contribuirà al proliferare dell’abusivismo. È assolutamente impensabile e ingiusto che i professionisti del settore che pagano regolarmente le tasse e lavorano rispettando regole e norme igieniche siano costretti ad abbassare la serranda fino al primo giugno, mentre gente senza alcuno scrupolo indisturbata effettuata i propri ‘servizi’ a prezzi stracciati e soprattutto senza rispettare le norme igieniche.
In questo momento di emergenza sanitaria contrastare l’abusivismo non è solo tutelare il settore, ma vuol dire tutelare la salute pubblica. Per tanto- conclude- si rivolge un appello al Sindaco, ma anche alle forze dell’ordine affinché pongano fine a questa piaga”.