SIDERNO- “Liberi di scegliere”. Si intitola così il Protocollo d’Intesa siglato, nel novembre del 2019, presso il Ministero dell’Istruzione e che intende offrire un sostegno educativo, formativo, psicologico, ma pure di inserimento economico e lavorativo, ai minori provenienti da famiglie inserite in contesti di criminalità organizzata.
Artefice di questo progetto, di così alto profilo, è stato il Dott.Roberto Di Bella, Presidente del Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria, il quale, grazie alla fattiva collaborazione dell’Associazione Onlus“I Valori della Vita” – quest’ultima impegnata da molti anni nella difficile attività di recupero di giovani a rischio di devianza – intervenendo, lo scorso 29 aprile, a una video conferenza molto partecipata, non si è risparmiato nel rispondere a domande su tematiche molto scottanti formulategli durante il dibattito intrattenuto con numerosi studenti frequentanti le classi terminali dell’IPSIA di Siderno/Locri. L’IPSIA è stata la prima tappa del Progetto nella Locride, un tour che proseguirà nelle prossime settimane coinvolgendo anche altri Istituti di istruzione superiore.
Il Dott. Di Bella, conoscitore come pochi della geografia criminale della Provincia di Reggio Calabria, ha tenuto desta l’attenzione degli studenti con la narrazione di molte tragiche vicende delittuose nelle quali si è imbattuto nel corso della sua delicata esperienza professionale, durata 25 anni, presso il Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria, all’inizio come uditore giudiziario agli albori della sua prestigiosa carriera, poi come Giudice e, infine, dal 2011, in qualità di Presidente di un Tribunale che, a differenza di quanto si potrebbe comunemente pensare, rappresenta di fatto il primo avamposto nella lotta finalizzata a neutralizzare la giovane “manovalanza” di cui si serve la criminalità organizzata.
Promotrice e pioniera della divulgazione di questo importante progetto in numerosi Istituti scolastici, è la Dott.ssa Bruna Siviglia, Presidente dell’Associazione Culturale “BS” (per il “Bene Sociale”),che ha fatto anche da moderatrice al seminario, dal titolo “Giustizia e Umanità, Liberi di Scegliere”, la quale, dopo aver illustrato la portata educativa del Progetto “Liberi di scegliere”, oramai istituzionalizzato dal Ministero dell’Istruzione, ha illustrato anche l’attivazione di borse di studio per i ragazzi intestate ai Carabinieri Fava e Garofalo, uccisi nell’adempimento del loro dovere dalla ‘ndrangheta.
Tra i relatori anche la Dott.ssa GiuseppaMaria Garreffa, Direttrice dell’Ufficio del Servizio Sociale per i Minorenni di Reggio Calabria, che ha parlato dei compiti istituzionali e delle finalità di prevenzione poste alla base delle numerose attività dell’Ufficio.
Nel corso del dibattito con gli studenti, il Dott. Di Bella, dopo aver evidenziato le finalità rieducative delle sanzioni penali irrogate agli autori dei reati, specie quando si tratta di minorenni, ha inteso rimarcare che in molti casi la “ndrangheta non si sceglie, ma si eredita” e che occorre impegnarsi affinchè venga offerta agli adolescenti nati in contesti criminogeni la possibilità di intraprendere un percorso, seppur non semplice e assai faticoso, che restituisca a tali ragazzi, ai quali non difetta certo l’intelligenza, la possibilità di voltare pagina e di costruirsi una vita “diversa da quella segnata dal carcere e dalla violenza che ha purtroppo contraddistinto la vita dei loro padri”. Proprio l’intensa esperienza professionale accumulata in tanti anni di servizio, che l’ha portato a toccare con mano storie terribili costellate da efferati delitti, ma pure tentativi dolorosi di riscatto per affrancarsi ed emanciparsi dall’illegalità e da un destino (che bisogna sforzarsi di non intendere come ineluttabile) fatto di carcere, morte, assenza di libertà e di sani progetti di vita per sè e per i propri cari, ha fatto maturare nel Dott. Di Bella il convincimento che “non esistono vite segnate per sempre”, che “si può dare un senso alla propria esistenza e onorarla nel vero senso del termine …e che esiste ed è possibile aspirare a un mondo e ad una vita migliori, dove la violenza non è lo strumento ordinario di risoluzione delle controversie”.
A fare “gli onori di casa” è stato il Dirigente dell’IPSIA Gaetano Pedullà il quale, nel suo saluto di benvenuto, ha inteso ringraziare vivamente quanti si sono adoperati per la buona riuscita dell’evento, a partire dal Maresciallo Decio Tortora, Responsabile dell’Associazione “I Valori della Vita” con cui l’Istituto ha stipulato un apposito protocollo d’intesa, nonché il Prof. Serafino Pascuzzi, Animatore digitale dell’IPSIA, che si è occupato degli aspetti tecnici necessari per assicurare la partecipazione degli studenti al seminario per mezzo di collegamento alla piattaforma telematica tramite link inviato ai partecipanti ed, altresì, i Docenti dell’Istituto, i quali hanno sempre profuso grande impegno nell’ambito delle varie iniziative organizzate dall’IPSIA al fine di sensibilizzare gli studenti in merito ad una serie di tematiche riguardanti il rispetto della Persona e delle regole della convivenza civile, per la promozione e la diffusione della cultura della Legalità. Ma, soprattutto, il Dirigente ha ringraziato tutti gli illustri relatori intervenuti, in primis il Dott. Di Bella per la sua concreta vicinanza al mondo della scuola che, con il suo messaggio forte e toccante rivolto agli studenti, “parlando da Educatore oltre che da Magistrato, ha dato dimostrazione di come si possa, con l’impegno ed il coraggio delle proprie azioni, dare un contributo importante per sviluppare gli “anticorpi” idonei a proteggere i valori autentici su cui si basa il vivere civile e per cercare di porre un argine a quella subcultura contagiosa che si nutre di omertà, violenza e sopraffazione e di cui è intrisa la mentalità “ndranghetistica” che alberga in molti settori della nostra società, da sempre causa principale del sottosviluppo economico e sociale dei nostri territori”. E la testimonianza offerta dal Dott. Di Bella – a detta del Dirigente dell’IPSIA – “non è stata solo espressione di un orientamento giurisprudenziale, sia pur innovativo e coraggioso”, ma anche “la riprova che esiste una Giustizia dal volto umano, espressione dello Stato di Diritto, finalizzata a rieducare concretamente il minorenne che delinque o che, per il contesto in cui è nato e vissuto, dà concreta dimostrazione di poter continuare a delinquere in futuro”. E di tutto ciò il Presidente Di Bella ha dato fattiva dimostrazione, anche con il rischio, purtroppo, di essere etichettato come “utopista”, “visionario” o “sognatore”, come peraltro testimoniato dalle vicende e pure dalle critiche, spesso ingenerose e strumentali, che hanno interessato la vicenda professionale ed umana del Giudice Di Bella, delle quali la fiction televisiva “Liberi di scegliere” e, prima ancora, l’omonima sua pubblicazione hanno offerto una efficace narrazione.
Al termine del seminario “telematico”, e delle svariate domande rivoltegli dall’attento uditorio degli studenti, la disponibilità, peraltro sempre manifestata dal Dott. Di Bella nei tanti incontri con le scuole della Provincia reggina, a rispondere alla corrispondenza indirizzata alla sua casella di posta elettronica ma, soprattutto, su invito del Dirigente scolastico, la gradita promessa ad incontrare di persona, non appena sarà venuta meno la situazione attuale di emergenza sanitaria, gli studenti e gli insegnanti dell’Ipsia.