di Domenica Bumbaca
È la storia di tante persone, mamme e papà di famiglia costretti a sospendere le attività per le restrizioni causa Covid19. Questa storia però se pur parla di una giovane imprenditrice intraprendente sottolinea ancor di più la situazione dei lavoratori e rimarca l’importanza del lavoro . La giovane imprenditrice, parrucchiera e gestore di negozi di abbigliamento, che deve far i conti con una grande battaglia, e per l’appunto il Governo stabilisce che se sei titolare partita IVA e malato oncologico o disabile il bonus di 600 euro non ti spetta per la tua attività, non chiede nessun aiuto, nessuna polemica dalla sua voce ma solo ed esclusivamente di poter riprendere, con le giuste misure di prevenzione e sanificazione, la propria vita lavorativa. Il lavoro manca, manca come l’aria, perché chi ha dedicato la vita, rinunciando anche a momenti familiari importanti, per stare dietro al lavoro, adesso non può aspettare. “Diamoci un taglio” è il nome che ha voluto dare al gruppo sul social network facebook per richiamare i pensieri, testimonianze di parrucchieri ed estetisti della Locride, perché all’unanimità si chiede di riaprire. Per vivere e lavorare.
Francesca si sfoga, e se pur quel decreto Cura Italia, sta snobbando la sua situazione e quella di migliaia di persone, lei sorride, come sempre ma è stanca di aspettare. Non chiede assistenzialismo, ma di ritornare al suo posto, perché tra l’altro, anche questo è una cura.
È arrivato.
È questo il momento di farsi sentire. Dall’8 marzo
Ad oggi sono cambiate molte cose: le nostre abitudini, il nostro modo di intendere il sacrificio, la capacità di adattamento alle nuove condizioni. Tutte le categorie lavorative hanno chiuso il pugno, stretto i denti e per il bene proprio e quello comune hanno rispettato regole e restrizioni con importanti conseguenze emotive ed economiche. Sono passati 2 mesi, lunghissimi e difficili durante i quali ogni famiglia ha affrontato e continua ad affrontare delle enormi difficoltà.
Siamo onesti: non se ne può più. Siamo tutti d’accordo sulla grave condizione sanitaria italiana ma i nostri sacrifici non sono meno importanti. Risuonano come trombe nella nostra testa le scadenze di affitti e tasse. Chiediamo sostegno concreto al nostro governo: non possiamo stare in un angolo e attendere la nostra fine, tutti i sacrifici di una vita intera frantumarsi inesorabilmente mentre l’Italia sta ricominciando. Perché tutti stanno ricominciando … noi no! Parrucchieri ed estetiste ai margini della società, come se non fossimo mai esistiti.
Non si può e non si deve stabilire a priori che il salone di un Parrucchiere sia meno sicuro di un ufficio o un luogo chiuso, tutto dipende dalle misure precauzionali utilizzate. Abbiamo fatto enormi sacrifici per contenere il contagio in Calabria, sacrifici non solo emotivi soprattutto economici. Abbiamo dimostrato di essere straordinariamente responsabili, forti, capaci di rispettare le regole. È arrivato il momento di avere risposte e sostegno dalla politica, risposte concrete e veloci. Stiamo rischiando tanto da diversi punti di vista: non possiamo più assistere alla chiusura completa delle nostre attività con la consapevolezza che, il lavoro in nero invaderà il nostro sistema economico mettendoci definitivamente al tappeto in questa dura e lunga battaglia.
Francesca Verteramo
Parrucchiera