di Rossella Aversa
Ogni mattina l’alba è più bella, e prendo con me questa nota positiva per affrontare una giornata. Non sai mai cosa ti aspetta quando lavori in ospedale, sai che come operatore socio sanitario devi dare il meglio sempre per supportare tutto il lavoro del personale medico e infermieristico. Questa emergenza ha messo alla dura prova tutti. Nessuno escluso, ma in ospedale non puoi permetterti di arrenderti o distrarti. La tua mente, mentre viaggi, e raggiungi da Locri l’ospedale di Reggio Calabria, pensa a cosa lasci a casa. Vorresti svegliare le tue bambine con un bicchiere di latte caldo o zabaione e invece, devi solo accontentarti di dare loro un bacio da lontano e affidarle alla bontà e cure del papà che si occupa quotidianamente di loro tra lavoro e compiti a distanza da svolgere. I primi giorni sono stati duri, adesso abbiamo trovato gli giusti ingranaggi. Il tempo per le mie figlie è sempre più prezioso perché stando in un reparto ospedaliero, lavorando in Obi, Osservazione breve intensiva, ti accorgi di quanta sofferenza c’è al mondo e alle mie figlie dico sempre di non lamentarsi e gioire anche per le piccole cose e i momenti insieme. Un periodo difficile questo che tra tensione lavorativa e stanchezza non trova quiete nemmeno al rientro a casa, perché sei costretta a lasciare le tue figlie dai nonni perché la paura del contagio è tanta e non puoi permetterti di mettere al repentaglio la loro vita. Soffri ma con tenacia affrontiamo tutto. D’altronde il giorno dopo mi aspetta un’altra alba da vedere. E mentre viaggi per andare in ospedale, speri. Speri di ritornare a vedere questi colori e pitturarli insieme alla tua famiglia con la serenità e normalità di ogni giorno, uno qualsiasi, a lavoro, ma senza la paura del covid.