R. & P.
Una scelta fatta quasi in silenzio e dal titolo ingannevole (“DETERMINAZIONE AMMINISTRATORI LOCALI A SEGUITO DELLA PREVISIONE DI CUI ALL’ART. 57 QUATER DEL DECRETO LEGGE 124/2019, CONVERTITO IN LEGGE 157/2019”) quella degli “infaticabili” amministratori del Comune di Benestare che, nella loro arrogante spregiudicatezza, si fanno beffe dell’attuale stato di bisogno in cui versa la loro comunità, soprattutto in questo momento di grave emergenza economica e sanitaria e con molta nonchalance decidono di “aumentarsi lo stipendio”!
Ci eravamo per un breve lasso di tempo illusi nel ritenere che, subito dopo la decisione di devolvere i nostri gettoni di presenza al fondo del Dipartimento della Protezione Civile (misure urgenti di solidarietà alimentare), il sindaco e la sua giunta avrebbero generosamente seguito il nostro esempio. E invece no! Nonostante la tangibile presenza di cittadini e famiglie che non sanno più come sbarcare il lunario, che disperati si rivolgono anche all’istituzione parrocchiale in cerca d’aiuto, i nostri cari amministratori deliberano, il giorno successivo alla nostra comunicazione, un aumento di stipendio, da 1300 a 1659 euro per il primo cittadino.
E’ assolutamente da ritenersi fuori da ogni logica etica e fuori anche da ogni buona prassi amministrativa il comportamento della Giunta Mantegna che, non solo non ha accolto il nostro invito di tagliare i costi della politica e di ogni altra spesa superflua, ma che invece con grande spudoratezza e indifferenza verso l’ormai conclamato stato di deprivazione e bisogno, pensa esclusivamente ad impinguare le proprie tasche.
Un’amministrazione dovrebbe in primo luogo pensare ad impegnare il denaro pubblico nella realizzazione di idee e di progetti strutturali, indispensabili a far ripartire un paese che sta agonizzando, considerato soprattutto l’ingente calo demografico e la conseguente crisi di tutti i settori produttivi per non parlare poi della scuola, da troppo tempo abbandonata nel limbo delle buone intenzioni mai concretizzate.
E non si venga a dire che era un atto dovuto, la legge ha solo previsto la possibilità dell’adeguamento dell’indennità dei sindaci dei piccoli Comuni, una facoltà decisionale da parte dell’Ente e non un automatismo! Ricordiamo che gran parte del compenso degli amministratori grava sulle casse comunali ed il bilancio comunale di Benestare ha ormai una sola rotta: il dissesto, che per il momento è stato scongiurato solo grazie alla proroga intervenuta per l’approvazione dei bilanci.