L’Istat ha confermato oggi la battuta d’arresto dell’inflazione, ma il carrello della spesa continua a crescere, anche per effetto dell’impennata dei prezzi degli alimentari (+2,7%). Una dinamica – espone Coldiretti Calabria – che è stata determinata dalla corsa agli acquisti da parte dei cittadini in quarantena, dal blocco imposto dall’epidemia di coronavirus ai consumi “fuori casa” ed al settore della ristorazione e degli agriturismi. Un contributo è arrivato anche dallo stop ai mercati all’aperto che solitamente aumentano la concorrenza rispetto alla grande distribuzione. Il punto vero però – aggiunge Coldiretti – é che tra speculazioni e altre vicende commerciali, si continuano a pagare i prodotti agricoli alla produzione molto meno di quello che costano e che valgono. Il fatturato dell’industria alimentare, che insieme all’agricoltura ha continuato a lavorare durante l’emergenza per garantire le forniture di cibi e bevande alla popolazione, in base agli ultimi dati cresce; ma i buoni risultati – commenta Franco Aceto, presidente di Coldiretti Calabria – devono trasferirsi anche alla produzione agricola, dove per alcuni prodotti si propongono quotazioni inferiori ai costi di produzione. Per fare solo due esempi nella nostra regione il latte vaccino, che in alcuni casi viene pagato poco meno di 30 centesimi/l , e l’ortofrutta, che registra prezzi irrisori alla produzione senza benefici per il carrello della spesa, che registra rincari al dettaglio, non giustificati, per molti prodotti alimentari. Sarebbe necessaria un’azione di controllo per evitare il furto di valore all’agricoltore e la beffa al consumatore. Un altro problema che stiamo registrando – evidenzia Aceto – è la frenata nelle esportazioni Made in Calabria ed un possibile calo della produzione di frutta estiva sia per effetto dell’andamento climatico che,per la mancanza di lavoratori per la raccolta della frutta con le difficoltà alle frontiere per gli stagionali specializzati che sono indispensabili in questo comparto” Dobbiamo continuare a garantire la sopravvivenza delle aziende agricole perché delocalizzare il cibo è pericoloso per la nostra economia, la salute e il benessere. Pensiamo a cosa potrebbe succedere se avvenisse quello che è accaduto per le mascherine di protezione che il nostro paese ha smesso di produrre affidandone la produzione ad altri paesi”. Coldiretti Calabria con la rete di Campagna Amica fatta di mercati e agriturismi che hanno attivato, dove possibile, un servizio di consegna a domicilio di prodotti di qualità, sicuri e garantiti continuano a fornire un servizio ai cittadini garantendo cibo di stagione e di qualità ad un prezzo giusto. Pertanto, continuiamo a invitare i cittadini a recarsi presso i mercati di Campagna Amica o a recarsi presso le aziende agricole della stessa rete che offrono le loro produzioni in vendita diretta.
15.05.2020 Ufficio Stampa Coldiretti Calabria