LOCRI – E’ stato un incontro che lascia ben sperare, quello che si è concluso qualche ora fa tra il Commissario prefettizio al Comune di Locri Francesca Crea ed i legali dei numerosi creditori dell’Ente. Nella sala Giunta presenti anche il sub commissario Putortì, il Segretario Generale Arturo Tresoldi e il Capo Servizio Marasco. Quanto proposto dal Commissario ai legali, ovvero temporeggiare due mesi di tempo così da poter garantire il saldo dei crediti vantati dall’Ente, sembra sia stata in buona parte accolta, anche se fondamentale sarà il consenso dei propri clienti. Se così fosse, i crediti avanzati (con procedure esecutive e non) verranno dilazionati in 5 anni, attraverso la costituzione di un piano di rientro quinquennale, tenendo conto sempre del cosiddetto Fondo rotativo, che darebbe all’Ente (se rientrasse tra quelli con un numero di abitanti superiore ai ventimila), una vera e propria boccata d’ossigeno alle casse comunali. Ma questo lo sapremo non prima del 9 dicembre. «E’ un tentativo estremo – ha affermato la Crea – che non necessariamente può essere destinato al successo». Qualora al Comune venisse data la disponibilità di tale fondo, si tratterebbe di una cifra pari a circa 2.400.000 euro se si prevedessero 200,00 euro per ciascun abitante; una cifra non sufficiente a colmare 8.000.000 di euro di debiti. «Ho notato – ha poi commentato la Crea – una certa disponibilità da parte dei legali, anche se non potevano sottoscrivere il loro impegno, perchè la decisione finale spetterà ai loro clienti». Tra i creditori, infatti, rientra anche la società Locride Ambiente, il cui legale si è detto favorevole alla richiesta avanzata dalla Crea. Altra questione sulla quale il Commissario ha espresso la propria soddisfazione, è stata la costituzione della “squadra” addetta alla lettura dei contatori, un servizio non più affidato ad esterni, bensì allo stesso personale amministrativo, perchè come da lei sottolineato «se tutti ci rimbocchiamo le maniche, possiamo tentare di applicare questa estrema azione di salvataggio». Qualsiasi tentativo dunque, per evitare il dissesto. Un risanamento che potrebbe concretizzarsi anche avviando una sorta di internalizzazione della raccolta rifiuti, ciò consentirebbe al Comune di risparmiare impiegando il proprio personale, almeno 400.000 euro su 630.000 euro da pagare attualmente alla ditta in carica; lo stesso dicasi per l’attivazione della raccolta differenziata, che ridurebbe non di poco, la spesa relativa al conferimento in discarica, favorendo una netta riduzione dei costi per il Comune. Intanto il 18 dicembre scadono i 30 giorni fissati dalla Corte dei Conti, per presentare un piano di risanamento “credibile” dell’Ente, tale da evitare la dichiarazione di dissesto. Tra le altre azioni applicate dal viceprefetto per riportare un equilibrio ad una situazione che ad oggi appare ancora molto critica, la verifica dei fitti passivi, dei contratti telefonici e delle utenze elettriche, una spesa non indifferente al quale all’Ente non viene rimborsato il 100% del totale, ma solo l’80%. «Sarebbe stato necessario avere più tempo – ha aggiunto la Crea – se i dipendenti metteranno in pratica gli espedienti utili mirati ad incassare ed a ridurre le spese, la situazione potrebbe risultare meno gravosa». Infine il viceprefetto, nonostante le casse dell’Ente non permettano di affrontare ingenti spese, ha anticipato che giovedì prossimo incontrerà le associazioni cittadine per stilare un programma in vista delle festività natalizie e offrire così un piccolo ma significativo contributo.
FRANCESCA CUSUMANO