di Gianluca Albanese
LOCRI – “Abbiamo presentato, insieme al consigliere Vittorio Zadotti, un piano industriale importante per rilanciare le terme in maniera seria e strutturale: se ce lo lasciano realizzare bene, altrimenti…”.
{loadposition articolointerno, rounded}
Il presidente del CdA dell’ente Terme di Antonimina-Locri Francesco Macrì parla a Lente Locale con la consueta schiettezza. L’organismo che dirige (tuttora privo del consigliere nominato dal Comune di Antonimina) ha intenzione di riaprire i battenti nel mese di maggio, ma la sensazione diffusa è che bisognerà osare un po’ di più, alzare l’asticella, “Altrimenti – ha detto Macrì – non avrà senso, continuare col modus operandi che ha sempre caratterizzato la gestione di questo consorzio, che si trova con un giro di utenti attorno alle tremila presenze ma con dei costi sempre maggiori dovuti anche all’ampliamento derivante dall’utilizzo della nuova struttura. Al momento – ha spiegato il presidente del CdA – lo stabilimento “produce” solo un deficit di circa 150.000 euro annui, ed è evidente che bisogna imprimere una svolta offrendo di più e facendo aumentare sensibilmente il numero di presenze”.
Una corsa al rialzo, dunque e non una mediazione al ribasso. Il senso delle intenzioni manifestate nella relazione presentata dal CdA ai consigli comunali di Locri e Antonimina è proprio questo.
Ma come si realizza il rilancio delle terme? Macrì elenca a braccio le azioni che il CdA intende intraprendere: “Oggi abbiamo fatto le analisi dei fanghi ed emanato un nuovo bando per reperire i medici, visto che quelli che c’erano si sono dimessi tutti. Sembra – scherza l’ex sindaco di Locri – che abbiamo fatto il vuoto attorno a noi, ma questo non è un problema, perché ripartiamo da zero con personale motivato. E poi – ha proseguito – vogliamo avviare i nuovi servizi nel campo dell’estetica e della riabilitazione in acqua, nell’omeopatia, nel benessere in generale. Il tutto attraverso una massiccia campagna di informazione e di coinvolgimento dei medici di base”.
E i debiti pregressi? Macrì ha spiegato a Lente Locale che “Abbiamo anche predisposto un piano di rientro serio e credibile, spalmando in un lasso di tempo ragionevole il pagamento dei debiti passati, perché è inimmaginabile pensare di pagare subito e in un’unica soluzione 800.000 euro di debiti: se così fosse sarebbe fallimento certo ed automatico e non ci rimarrebbe che consegnare i libri in tribunale”.
La risposta dell’assemblea, composta dai sindaci dei due Comuni, non è stata univoca, perché come spiega Macrì “Il sindaco di Locri ha approvato la nostra proposta mentre quello di Antonimina lo ha fatto con riserva, dopo un carteggio tra i due che ha dato adito a qualche polemica intorno all’assemblea. Noi – ha concluso Macrì – ci stiamo mettendo tanta buona volontà e voglia di gestire le terme in maniera manageriale per produrre reddito invece che accumulare debito, e non vogliamo limitarci a “galleggiare” come fanno gli enti pubblici in genere”.