Un’opera di ricerca scientifico – divulgativa che, coniugando l’archeologia al settore delle infrastrutture consegna un nuovo e importante bagaglio culturale al Mediterraneo, ha visto la luce a seguito dei lavori eseguiti da Anas nel corso della costruzione della nuova strada statale 106 nel territorio locrideo compreso tra Sant’Ilario dello Jonio e Marina di Gioiosa Ionica. Si tratta della raccolta “Tra il Torbido e il Condojanni”, curata da Rossella Agostino, Direttrice dei Musei di Locri e Monasterace e M. Maddalena Sica (Rubbettino, 2019).
Il testo, parte della collana “i percorsi dell’Archeologia”, registra i ritrovamenti archeologici emersi dagli scavi realizzati per la costruzione delle infrastrutture e affidati alla Soprintendenza archeologica della Calabria per le successive indagini che hanno permesso di ritrovare reperti che vanno dal Neolitico (VI millennio a.c.) all’età tardoantica/altomedievale (V-VII secolo d.C), abbracciando un arco temporale di oltre 6500 anni.
Il volume mette in risalto un nuovo processo di valorizzazione archeologica che permette, grazie alle scelte strategiche di Anas, di superare il concetto tradizionale di infrastruttura come opera materiale fatta di acciaio, cemento e asfalto e guardare la strada non più come luogo di passaggio, ma come un’opera tramite la quale accedere, apprezzare e promuovere i territori d’Italia.
Dell’importante contributo alla promozione storico-culturale della Locride si discuterà nel corso della presentazione del volume (organizzata dallo spazio culturale “MAG. La ladra di libri”, col patrocinio del Comune di Siderno e il supporto della Consulta Cittadina) che avrà luogo Domenica 9 Agosto 2020 alle ore 22 in Piazza Vittorio Veneto a Siderno.
Interverranno Antonio Facella, ricercatore dell’Università di Genova, che ha partecipato alle indagini archeologiche, Francesco Caporaso, Capo dipartimento Anas Calabria e i vertici del Mibact Calabria e della Soprintendenza Archeologica della Calabria.
Dialogherà con le autrici il giornalista Gianluca Albanese