RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Oggi voglio raccontarvi una barzelletta…perché è così che mi piace chiamarla, in virtù dell’ironia, nonché autoironia, che mi contraddistingue, per fortuna. In verità dovrebbe essere una favola, poiché, per chi riesce a coglierla, porta in grembo una morale. Stamane mi sono recata presso il Comando di Polizia Municipale di Locri al fine di esibire la ricevuta di una multa, pagata circa tre anni addietro, che mi veniva contestata per posta come evasa e dunque con allegato bollettino maggiorato delle spese di ritardato pagamento e con un importo totale pari a circa il doppio di quanto originariamente dovuto. Difficile immaginare, specie col senno di poi, che dopo tre anni il mio pagamento non fosse ancora pervenuto e se così è, appare di tutta evidenza che la macchina burocratica del nostro Comune non funzioni per come dovrebbe. E il cittadino ne paga le spese, in tutti i sensi. Dopo ripetuti giri attorno al palazzo di città, vista l’assenza di parcheggi per l’utenza, nonché i lavori in corso nell’adiacente via, ho deciso, ammetto inopportunamente, di parcheggiare in uno dei posti, al mio arrivo tutti vuoti, riservati alla polizia municipale. Mi sarò trattenuta all’interno dei locali per circa 10 min, il tempo di compilare una dichiarazione cui allegare fotocopia dell’avvenuto pregresso pagamento, nonchè salutare, molto educatamente e prima di andar via, le persone di mia conoscenza del Corpo di Polizia. Giunta alla macchina, noto quella della Polizia Municipale parcheggiata accanto alla mia, pertanto intuisco e rientro. L’operoso agente mi riferisce che “stava” appunto per farmi la multa, cosa che molto diligentemente porta a termine. Riconosco il torto e incasso. Fin qui poco da obiettare, se non fosse che la macchina dietro la mia, anch’essa nel posto della polizia municipale, appartenesse all’utente che molto amichevolmente si intratteneva con lui, finanche al mio ritorno con la nuova multa già pagata, e che, ovviamente, non ha ricevuto lo stesso trattamento, e che inoltre, devo dire molto garbatamente, si era anche offerto di intervenire nel mio interesse. Egregio signore agente operoso, vorrei poter pensare che il Comune di Locri non viaggi attorno ai numeri come la stazione dei carabinieri di Piacenza. Perché vede, poiché è ciascuno di noi, con il proprio contributo, a rendere la società migliore, le faccio presente che un uomo non vale per quanti pennacchi porta addosso o per quanti encomi ha ricevuto, sono solo contenuti sterili su cui le cose buone stenteranno a crescere. Inoltre, Lei pensa di aver fatto il suo dovere, ma lo ha fatto per metà…il che non si traduce in un mezzo encomio piuttosto che uno, ma in un agire riprovevole, un agire viziato dalle regole del comparato e delle amicizie costruite sull’apparenza e sul reciproco interesse, tipico di questa terra. Ma forse dovrei piuttosto ringraziarla per avermi fatto pagare il minimo sindacale, una cifra abbastanza contenuta in effetti, a conferma che non è appunto questo il motivo delle mie rimostranze e a conferma che Lei continua ad agire per metà…..tanto, a stare nel mezzo… solitamente si perde poco ma c’è il “rischio” di guadagnarci tanto.
LETTERA FIRMATA