di Ernesto Magorno* e Sebi Romeo*
La oltraggiosa iniziativa organizzata da un gruppo di sedicenti “camerati reggini” presso la Chiesa di San Giorgio al Corso, dove intenderebbero far celebrare una messa in suffragio del dittatore italiano Mussolini, ci lascia basiti per la superficialità umana e politica con cui viene utilizzata la parola “omicidio” in relazione alla morte dell’uomo che autorizzò le leggi razziali consentendo così l’assassinio di innumerevoli nostri connazionali, vittime della sua follia.
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Ancora più irrispettoso che ciò avvenga a ridosso delle celebrazioni per il settantesimo anniversario della Liberazione dell’Italia, proprio dal regime fascista e dall’occupazione nazista, ad opera dei partigiani, uomini e donne di ogni estrazione politica e sociale i quali hanno dato la propria vita per difendere la nostra Patria dai soprusi e dalla guerra, restituendoci la libertà e la democrazia di cui oggi ognuno di noi gode. Un’iniziativa chiaramente politica che riteniamo sia offensiva dei principi cardine della nostra Carta Costituzionale e che ci auguriamo nessuno a Reggio Calabria avalli, a partire dal celebrante della Santa Messa in programma.