R. & P.
LOCRI – Giovanni Impastato, fratello minore di Peppino, ha presentato presso il “Centro Pastorale” di Locri l’opera letteraria “Mio fratello. Tutta una vita con Peppino” (Libreria Pienogiorno Editore). Un evento voluto e organizzato dal Comune di Locri; dall’Associazione Libera (Locri) con la Diocesi di Locri Gerace, Commissione per l’attuazione delle linee guida contro le mafie e dalla Caritas diocesana. Di grande spessore gli interventi del sindaco di Locri Giuseppe Fontana, dell’assessore all’istruzione e alla cultura Domenica Bumbaca e della referente nazionale di Libera Stefania Grasso. Gli stessi hanno evidenziato quanto simili iniziative favoriscano, specie nel tessuto sociale giovanile, lo sviluppo di una coscienza etica consapevole e coerente con i principi della legalità. Proprio per sancire quanto espresso l’Amministrazione Comunale di Locri ha donato a Giovanni Impastato una targa ricordo; nella quale viene evidenziato il lodevole impegno con cui egli “continua a divulgare le idee di Peppino, che hanno dato un contributo decisivo contro la mafia, a favore del cambiamento civile dell’intera Società”.
La presentazione dell’opera è avvenuta in maniera colloquiale: tramite un profondo ed amichevole dialogo tra l’autore ed il valido giornalista Toni Mira. Il romanzo, che a detta dello stesso Impastato si tinge in alcuni punti di “giallo”, principia dall’infanzia di Peppino e si dipana attraverso l’ottica e l’analitica valutazione del fratello minore. L’opera si sofferma, in maniera scrupolosa, sul percorso rivoluzionario che Peppino intraprende coraggiosamente e sui diversi episodi familiari che lo porteranno a fare delle scelte, per quei periodi, audaci e rivoluzionarie. Il romanzo non indugia solo sulla figura di Peppino e sulla conseguente lotta alle ingiustizie (non solo mafiose) ma pone in luce anche il grande ruolo di Giovanni che, dopo la morte del fratello avvenuta il 9 maggio 1978, porta avanti nel tempo la medesima lotta. A Giovanni Impastato viene, altresì, donata una copia dell’opera “Abbasso la Ndra” realizzata dagli studenti dei Licei “G. Mazzini” di Locri e dall’artista Bruno Panuzzo.
La singolare opera multimediale contro la ndrangheta, che ha avuto una eco considerevole ed incamerato lusinghieri riconoscimenti a livello nazionale da parte delle Istituzioni e di Papa Francesco, è stata consegnata ad Impastato dalla vice preside dell’Istituto Girolama Polifroni. L’evento si è concluso con l’intervento dalla platea dello stesso Panuzzo: “Ringrazio gli organizzatori per il grande regalo che oggi hanno conferito non solo alla Locride, ma al valore della Legalità propria di questo Territorio”. L’artista, poi, rivolgendosi direttamente a Giovanni Impastato ha concluso dicendo: “Per Lei e per la Sua Famiglia la parola grazie è riduttiva, se paragonata a quanto di meraviglioso avete trasmesso alle diverse generazioni nel tempo. Io sono stato uno di quei giovani che all’epoca dell’uscita del film, “I Cento Passi” di Marco Tullio Giordana, ha “marinato” la scuola per assistere alla proiezione. Concludo citando una scena dell’opera filmica (quella in cui Peppino da bambino, pone in evidenza la propria cultura – recitando un poesia a tavola – suscitando così una rabbia “silenziosa” e dilaniante nell’animo di quel mafioso, che avrebbe poi decretato la sua fine terrena). Tutto ciò evidenzia quanto la cultura possa rendere liberi e quanto l’istruzione consenta ai giovani di ribellarsi e prendere delle posizione, decisive, che possano combattere l’atrocità del deleterio sistema mafioso”.