R. & P.
Un grido di speranza si leva dalla Locride e coinvolge le Istituzioni nazionali e locali con l’ormai celebre slogan “Abbasso la ‘ndra”. Un gesto nobile, elegante e singolare quello compiuto dagli studenti dei Licei “G. Mazzini” di Locri nell’ambito del progetto multimediale “Abbasso la ndra”. L’opera, basata su tematiche sociali di rilievo e che è stata presentata con successo al XXV° Salone Internazionale del Libro di Torino, torna positivamente a stupire.
Al culmine del progetto medesimo, i giovani dell’Istituto locrideo si sono resi protagonisti di un’inedita ed originale iniziativa atta ad omaggiare le Istituzioni. Una copia dell’opera medesima è stata inviata, tramite posta ordinaria, al Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella, a Sua Santità Papa Francesco, al Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni, al Presidente del Senato Ignazio Larussa, al Presidente della Camera dei deputati Lorenzo Fontana, al Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, al Ministro della Giustizia Carlo Nordio, al Ministro dello Sport e dei Giovani Andrea Abodi.
L’opera è stata, altresì, personalmente donata alle Forze dell’Ordine presenti sul territorio, nonché, a molti Enti territoriali collocati nella Locride e che, con il loro pregevole operato, si distinguono e garantiscono sicurezza e servizi di rilievo nei confronti dei cittadini. Il Quirinale non tarda a rispondere! Al “Mazzini” di Locri giunge, direttamente da Roma, una telefonata di ringraziamento da parte della segreteria del Presidente della Repubblica per “la valenza e l’autenticità del gesto”.
“Un gesto singolare e fortemente simbolico” ha dichiarato Bruno Panuzzo (che ha curato lo sviluppo del progetto e composto le musiche utilizzate nella produzione dell’opera). L’artista ha aggiunto che “Simili iniziative avvicinano i nostri giovani alle Istituzioni, alle regole ed al corretto vivere civile. La ndrangheta, nonché la criminalità organizzata in genere, offuscano ciò che rappresenta l’elemento centrale delle nostre vite: la Libertà. Le nuove generazioni debbono cooperare con le Istituzioni per combattere e debellare questa atroce piaga sociale.
Le “mafie” sono un “fattore” che condiziona negativamente il sistema e toccano in maniera profonda ogni aspetto della nostra Società. Se le nuove generazioni non verranno educate alla corretta conoscenza delle Leggi, il loro ed il nostro futuro non sarà caratterizzato dall’Illuminismo, ma rischierà di “ammalarsi” del suo esatto contrario: l’oscurantismo. Bisogna ricordare, in maniera costante, il grande sacrificio di tutte quelle persone che hanno immolato la loro vita per la libertà. Uomini e donne che hanno mantenuto, fino al giorno della loro tragica dipartita terrena, la speranza di un mondo migliore. Le mafie non rappresentano solo l’esaltazione ad un atavico “istinto di morte”, ma un serio problema che tocca da vicino ogni generazione. Occorre far capire a molti giovani quanto gli esponenti delle criminalità organizzata siano pericolosi.
Queste persone non debbono mai riprodurre, per le giovani generazioni, degli “eroi”. I giovani vanno “educati” a valutare e capire ciò che queste persone effigiano realmente: “i venditori di morte”. Uomini e donne spesso soli e perennemente in conflitto con se stessi (oltre che con la società civile). Soggetti isolati non solo da Dio, ma da loro stessi a causa delle atrocità commesse. L’opera Abbasso la ndra evidenzia proprio tale aspetto. Incoraggia la catarsi, il pentimento ed alimenta la speranza nel cambiamento. Ma come tenere insieme, oltre la finzione filmica, queste due entità così diverse e contrastanti: criminalità e cambiamento? Prima di tutto arrivando a capire quanto nella vita sia facile perdersi e commettere errori. Poi occorre conferire, qual ora siano presenti i presupposti, fiducia a chi “lotta” per rimediare ai propri errori ed ha chi ha pagato il proprio debito con la giustizia. Tutto questo consentirà un corretto reinserimento nella società civile.
Una delle chiavi di lettura per le nostre vite dovrebbe consistere nel non misurare la virtù di un uomo dalla propria apparente eccezionalità, ma dal corretto, onesto e dignitoso vivere quotidiano. Per apprendere ciò, i giovani, debbono essere spronati dalle loro famiglie d’origine: successivamente dalla Scuola e dalle Istituzioni. Queste due Entità, lavorando in simbiosi ed a strettissimo contatto fra loro, rappresentano i veri promotori della maturità morale ed intellettuale delle giovani generazioni. I giovani, dal loro canto, attraverso la crescita umana ed intellettuale potranno assumersi gradualmente delle responsabilità, connotarsi e capire (senza dubbio alcuno) che occorre necessariamente schierarsi dalla parte della Legge e della società civile. Nella vita bisogna decidere cosa “fare” … se combattere per le cose in cui si crede o lasciar perdere”.