di Gianluca Albanese (ph. e video di Enzo Lacopo)
ANTONIMINA – Prosegue l’attività di promozione dell’immagine dello stabilmento termale di Antonimina-Locri e delle proprietà delle cosiddette “Acque sante locresi”, da parte del nuovo Cda, rinnovato di recente.
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Questa mattina, infatti, nella sala riunioni del nuovo stabilimento termale, il presidente del Cda Francesco Macrì e il consigliere di amministrazione Vittorio Zadotti (che nei giorni scorsi avevano incontrato gli organi di stampa, diffondendo del materiale informativo), hanno ricevuto i sindaci della Locride, al fine di studiare assieme delle strategie per fare conoscere le proprietà curative delle Acque Sante Locresi e riuscire ad estendere a tutta la popolazione del comprensorio i benefici delle cure termali “a due passi da casa”, pensando a prospettive di sviluppo dello stabilimento.
Nel fare gli onori di casa, Francesco Macrì ha premesso che «Vogliamo coinvolgere tutti i Comuni in questa nostra azione di rilancio dello stabilmento termale. Alcuni – ha precisato – ci stanno già dando una mano; altri no». Quindi, anticipa già una prima possibile via di sviluppo: «Basterebbe fare – ha detto Macrì – come alcuni Comuni, come ad esempio Ferruzzano, già fanno, ovvero organizzare linee di trasporto pubblico tra i loro paesi e le terme, implementando le presenze di cittadini che poi rimangono assai soddisfatti dopo le cure».
Prima di cedergli la parola, Macrì ha tessuto le lodi dell’imprenditore Vittorio Zadotti. «Un consigliere di amministrazione – ha detto – che nonostante gli impegni professionali a Roma e Milano viene spessissimo nelle terme ed è già diventato un esperto del settore».
Zadotti, dopo aver ricordato alcuni passaggi fondamentali della sua carriera, e l’amicizia personale col sindaco Calabrese e il presidente Macrì, ha subito incentrato il suo intervento sulla proprietà delle Acque Sante Locresi «Paragonabili – ha detto – a quelle di Ischia e molto migliori rispetto a quelle di Abano, anche in quello che fu il loro uso antico, ovvero di “acque della fertilità”».
Dopodichè l’imprenditore romano ha enumerato gli stadi fondamentali dello sviluppo dello stabilimento: «Le cure con aerosolterapia, in otorinolaringoiatria e con l’utilizzo dei fanghi sono collaudatissime e si fanno da una vita; ora puntiamo subito all’utilizzo della grande piscina da utilizzare nella fisioterapia in acqua che risulta adatta anche a pazienti paraplegici e tetraplegici, quindi, tenendo sempre conto le proprietà nel campo ginecologico e relativo alla fertitilità, il nostro grande obiettivo di fondo è quello di andare oltre all’aspetto meramente curativo ma intraprendere anche percorsi che vanno dalle attività estetiche a quelle estetico-funzionali, fino a fare diventare, in futuro, un ramo delle terme come una vera e propria “Spa”».
Fin qui Zadotti. Dopodichè sono intervenuti parecchi primi cittadini presenti, tutti concordi nella necessità di sfruttare la risorsa delle Acque Sante Locresi seppur inserita in un contesto di offerta turistica dell’intero comprensorio, come ha detto il sindaco di Ciminà Domenico Polifroni.
Certo, servono le infrastrutture. Perchè come ha ricordato il sindaco di Antonimina Condelli «Quando si concepì la nuova Statale 106 non si pensò nemmeno di fare uno svincolo nei pressi dello stabilmento termale, probabilmente perchè a Roma nemmeno si conosceva l’esistenza delle terme di Antonimina-Locri; poi, invece, siamo riusciti a ottenerlo».
E serve l’aiuto di tutti, come ha evidenziato il primo cittadino di Locri Calabrese, che si è rivolto soprattutto ai presidenti di Locride Sviluppo (Salvatore Galluzzo) e del comitato esecutivo di AssoComuni (Giuseppe Strangio), ambedue presenti all’incontro.
Dunque, tra le vie che il nuovo management intende seguire, ci sono il trasporto pubblico tra lo stabilimento e i singoli paesi (con parte delle spese a carico delle Terme), le convenzioni coi dipendenti comunali e quelli di altri Enti pubblici, la sensibilizzazione dei medici di base.
Per concludere, dopo che il sindaco di Gerace Varacalli ha ricordato il progetto Pisl sulla zona «Per il quale – ha detto – ci sono fondi disponibili e che prevede anche un’azione di marketing territoriale», non sono mancate le discussioni su come si stia sfruttando la stagione dei Piani Integrati di Sviluppo Locale.
Non senza qualche polemica, come quando il presidente del Comitato di AssoComuni Strangio ha detto che «La mia linea era quella di dare al costituendo Sistema Turistico Territoriale un’unica cabina di regia, che secondo me era la soluzione migliore per predisporre in maniera organica l’offerta del territorio. Peccato – ha proseguito – che l’allora sindaco di Casignana e attuale consigliere regionale Pietro Crinò, una volta che si fece il progetto per la Villa Romana di Palazzi, spaccò di fatto il sistema, compiendo una scelta che continuo a disapprovare e che sicuramente pagherà cara in termini politici».
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