di Gianluca Albanese
ANTONIMINA – Lo stabilimento termale delle “Acque Sante Locresi” è in vendita. O meglio, verrà dato in gestione ai privati. Così hanno deciso i sindaci di Locri, Giovanni Calabrese, e Antonimina, Antonio Condelli, dei due comuni proprietari dell’Ente, attualmente gestito da un CdA presieduto dall’ex sindaco di Locri Francesco Macrì e composto dall’imprenditore Vittorio Zadotti e dall’avvocato Romano. Proprio Macrì, contattato da Lente Locale ha dichiarato che «Ci sembra l’unica via di uscita da questa situazione di sofferenza dei conti dell’Ente che si protrae da tantissimi anni, soprattutto a causa di alcune gestioni “allegre” del passato, quando gli incarichi di consulenza fioccavano. Sia io che Zadotti, da quando ci siamo insediati – ha proseguito Macrì – diciamo che è l’unica soluzione possibile. Cedere lo stabilimento ai privati capaci di fare quegli investimenti necessari a rilanciare lo stabilimento di Antonimina consentirebbe il rilancio della struttura, sulla scia di quanto si sta facendo negli altri complessi termali nazionali, come quello di Agnano. Volete un esempio? Il grosso delle spese del nostro stabilimento, è composto dalle forniture di gas ed energia: basterebbe investire in un impianto fotovoltaico per produrre l’energia necessaria a fare funzionare la struttura. Ma non solo: pensate agli investimenti per realizzare una piscina per la medicina sportiva e riabilitativa, una palestra, un centro benessere, e così via. E’ evidente che i Comuni non hanno i soldi necessari per fare questo genere di investimenti, soprattutto quello di Locri».
Dunque, solo l’arrivo di capitali privati, da parte di gente disposta ad accollarsi il debito pregresso, sembra poter salvare le Terme di Antonimina-Locri.
Ma a quanto ammonta il disavanzo certificato?
Macrì precisa che «A fronte di quello quantificato in 800.000 euro, vantiamo anche dei crediti, sopratutto con l’Asp per 300.000 euro, che saranno utilizzati, quando riusciremo ad incassarli, per pagare i dipendenti che non percepiscono lo stipendio dall’anno scorso».
E il bilancio dell’ultimo esercizio?
Secondo Macrì è sostanzialmente in pareggio: «C’è una perdita di circa quarantamila euro – ha detto il presidente del CdA – che però si compensa con la rinuncia agli emolumenti da parte mia e di Zadotti. Il problema sono i debiti pregressi e i pignoramenti che costringono al blocco di alcune liquidità bancarie».
Attualmente lo stabilimento è chiuso e si lavora per poter garantire la riapertura della stagione termale, come sempre, per il mese di aprile.
Macrì si sente di esprimere un plauso particolare ai dipendenti dello stabilimento «Che pur non percependo stipendi arretrati – ha detto – hanno garantito, con la loro presenza costante e con la loro preziosa collaborazione, l’apertura e lo svolgimento dell’ultima stagione termale. Alcuni di loro sono andati in pensione o stanno per andarci, e non sarà facile rimpiazzarli».
Insomma, al momento non sembra esserci futuro per le Acque Sante Locresi, se non attraverso la cessione dello stabilimento ai privati.
La manifestazione d’interesse, comunque, dovrà passare al vaglio dei consigli comunali di Antonimina e Locri.
Francesco Macri’, infine, dopo la pubblicazione del seguente articolo, e’ intervenuto telefonicamente per chiarire che non si tratta di ipotesi di vendita tout court dello stabilimento ma si pensa a dare in gestione a privati la struttura con i comuni di Locri e Antonimina che conservano la proprietà e con la permanenza del Cda.
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