di Gianluca Albanese
ANTONIMINA – Nonostante il conflitto ormai perdurante tra la parte del Consiglio d’Amministrazione di nomina locrese (ovvero il presidente Francesco Macrì e il consigliere Vittorio Zadotti) e l’assemblea del Consorzio (ovvero i sindaci di Locri e Antonimina), lo stabilimento termale delle Acque Sante Locresi riaprirà lunedì 25. Forse è merito degli accordi stretti negli ultimissimi giorni tra il Cda da una parte e medici, dipendenti e fornitori dall’altra, o, probabilmente, sarà la consapevolezza che, come si dice da queste parti «Più buio della mezzanotte non viene», ma dopodomani le terme riaprono i cancelli, seppur con grave ritardo, e questa, considerata l’aria che tira, e la possibilità che i due consiglieri di nomina locrese possano dimettersi, se non dovesse cambiare l’andazzo e se non si dovesse iniziare a sanare la pesante situazione debitoria dell’Ente, questo rappresenta comunque una buona notizia.
E’ lo stesso Francesco Macrì a confermarlo ai taccuini di Lente Locale.
«Abbiamo deciso di riaprire – ha spiegato Macrì – sebbene la situazione permanga in tutta la sua gravità. Cercheremo di tenere aperto lo stabilimento il più possibile, anche se ribadiamo le nostre richieste all’assemblea sono sempre le stesse: in primis, chiederemo che i due Comuni proprietari saldino il debito pregresso, che si proceda alla trasformazione in Società per Azioni e che si vada verso la privatizzazione della gestione, seguendo l’indirizzo del bando che l’assemblea conosce bene, visto che le abbiamo fatto sapere le nostre intenzioni sin dallo scorso mese di aprile».
Intanto, l’assemblea è stata convocata per martedì 26. Si tratta, come è evidente, di un incontro dal quale potrebbero scaturire novità importanti per il futuro dello stabilimento termale.
Come si ricorderà, nei giorni scorsi, la parlamentare di Sel/Si Celeste Costantino è stata la prima firmataria di un’interrogazione parlamentare con la quale si chiedevano lumi proprio sulla mancata riapertura dello stabilimento e, ovviamente, sul futuro dello stesso.
Intanto, prima di congedarsi, Macrì ha espresso una propria considerazione sui rapporti tra CdA e assemblea: «Mi aspettavo dal sindaco di Locri – ha detto il presidente del CdA – un’azione più incisiva e finalizzata alla soluzione delle annose criticità che attanagliano l’Ente Terme. E invece – ha concluso – il sindaco di Antonimina Condelli continua, di fatto, ad esercitare un potere di veto su qualsiasi decisione, e ad influenzare l’azione dell’altro membro del CdA, quello di nomina antoniminese, ovvero Vincenzo Romano».