Non c’è davvero pace nella popolosa cittadina della provincia di Crotone, dove la crisi idrica sembra essere senza fine; ci fu persino un Consiglio comunale ad hoc, poco prima della fine dello scorso anno, e quindi un mese fa, per cercare di capire come se ne potesse venire fuori in maniera definitiva, e invece la problematica appare, al momento, irrisolvibile al punto tale da indurre il sindaco, Maria Grazia Vittimberga, a lanciare l’allarme.
di Antonio Baldari
ISOLA CAPO RIZZUTO – Interesse privato? Danno volutamente creato o cosa’altro? Non c’è davvero pace ad Isola Capo Rizzuto, popolosa cittadina della provincia di Crotone, dove la crisi idrica sembra essere senza fine; ci fu persino un Consiglio comunale ad hoc poco prima della fine dello scorso anno, e quindi un mese fa, per cercare di capire come se ne potesse venire fuori in maniera definitiva, e invece la problematica appare, al momento, irrisolvibile al punto tale da indurre il sindaco, Maria Grazia Vittimberga, a lanciare l’allarme.
E rendendo noto, al contempo ed unitamente agli altri componenti di Giunta comunale e del Consiglio comunale, di avere presentato una denuncia/querela ai carabinieri della Tenenza contro ignoti; con il predetto documento si sostiene che “L’obiettivo principale è quello di permettere alla Procura di individuare i responsabili dell’interruzione del servizio idrico che sta interessando il territorio da cinque giorni – è scritto nell’anzidetta nota – una situazione ormai insostenibile che si presenta, puntualmente, quasi ogni settimana e che raggiunge il culmine del disagio nel periodo estivo”.
E poi ancora, volendo ulteriormente rimarcare l’ormai esasperante realtà venutasi a creare nel centro isolitano, si afferma come “La situazione a Isola Capo Rizzuto è drammatica e indegna e minaccia la salute di tutti i cittadini: intere famiglie, persone con disabilità, anziani e bambini, che si trovano a vivere in condizioni igienico-sanitarie precarie – si asserisce – in un Paese civile come l’Italia, nel 2024, tale situazione è del tutto inaccettabile, ogni individuo ha il diritto fondamentale di accedere ai servizi minimi essenziali, e pertanto, si richiede pubblicamente, a chi di competenza, di porre rimedio a questo atavico problema che vanifica tutti gli sforzi messi in atto dagli amministratori”.
In conclusione, il sindaco di Isola Capo Rizzuto e gli amministratori chiedono alla Regione Calabria di rivedere la convenzione con A2A, “Datata 1968 e non più al passo con le esigenze attuali e che si dimostra, dunque, inadeguata, anacronistica e svantaggiosa per una comunità di 18 mila abitanti, non è accettabile che il servizio idrico venga garantito solo in risposta a situazioni di protesta o disagio pubblico come il blocco della statale 106 – si epiloga la succitata nota – ciò che si chiede da tempo è soltanto il ripristino di una condizione di normalità e il rispetto dei diritti fondamentali di tutti i cittadini”.
Che sono ormai sull’orlo di una crisi di nervi per questo, sacrosanto, diritto che viene loro negato da ormai tanto, fin troppo!, tempo.