di Walter De Fiores*
Caro Rosario,
ho appreso della tua decisione di abbandonare Sinistra Ecologia e Libertà, il suo percorso e le sue scelte. I compagni e le compagne di SEL Locride ti ringraziano per il contributo ed il prezioso lavoro che hai, in questi anni, svolto all’interno del nostro Circolo. Un ringraziamento non di maniera, ma che discende innanzitutto dalle tante ed emozionanti battaglie che abbiamo condotto insieme per il rilancio del nostro territorio.
Le compagne e i compagni di SEL hanno in particolare apprezzato il tuo modo di metterti in gioco nelle vicende politiche più scottanti. Sei stato per tutti noi una bella persona, una persona onesta, ligia al dovere di primo cittadino, attento ai bisogni della sua comunità.
Ed è anche per questo che la tua scelta di lasciare il partito ha suscitato in molti di noi un sentimento di tristezza e delusione.
Tristezza perché la sinistra calabrese, alle prese con un faticoso ma necessario processo di ricostruzione, perde un suo punto di riferimento. Delusione perché riteniamo che non ci si possa rassegnare all’involuzione dell’attuale quadro politico italiano, al “Partito della Nazione”, all’egemonia liberista che, soprattutto dopo la fallimentare esperienza del Governo Monti, ha drammaticamente pervaso anche il nostro campo e di cui il governo Renzi è l’erede più diretto e fedele.
Ecco perché noi abbiamo invece deciso di continuare a guardare a sinistra, alle difficoltà della gente, al Meridione, ai poveri, alle persone oneste oggi più che mai in cerca di riscatto. Sai bene che le donne e gli uomini del Sud che, anche tu hai in questi anni rappresentato, non sono “persone che amano piangersi addosso” come il capo del Governo li ha nelle scorse settimane etichettate. La gente del Sud è gente dignitosa che ha bisogno di lavoro, di più infrastrutture, di una nuova speranza. Ma fino a oggi il Governo nazionale si è rifiutato di assumere nei confronti del Meridione interventi sociali compiuti e mirati. E quando lo ha fatto ha deciso di mettere in campo la politica delle trivellazioni, oltraggiando così ancora una volta il nostro ambiente, il nostro mare, la gente che ci vive. È questa la sinistra alla quale abbiamo pensato in questi anni?
Diversamente da te, non penso che il nostro partito abbia perso. Certo è che oggi si è aperta una nuova fase, che sollecita nuove risposte e richiede nuove modalità di azione. Tutti noi abbiamo in questi anni commesso degli errori. Forse tanti, ma non quello di esserci posti coerentemente all’opposizione di un governo targato PD, che ha smembrato pezzo per pezzo la scuola pubblica, privato dei propri diritti migliaia di lavoratori e lavoratrici, allargato la forbice sociale tra ricchi e poveri, aggredito la Costituzione e che oggi liquida la questione meridionale come l’atavica riproposizione del “piagnisteo” dei soliti meridionali incapaci e fannulloni.
Ma come anche tu sai che le cose stanno invece diversamente. Ecco perché non possiamo rinunciare ad avere, soprattutto in questa fase, un punto di vista di sinistra. Ed ecco perché è importante che la sinistra del futuro, che dovremo costruire dovrà farsi portavoce di un cambiamento, prima di tutto culturale, che metta al centro della propria azione politica la dignità delle persone, la difesa della democrazia, il rovesciamento di stantii luoghi comuni.
Rischiamo di produrre solo un nuovo “cartello elettorale”? Tutto ciò ci porterà a una ennesima sconfitta? Forse, ma vale la pena però provarci. Per quanto possiamo, finché possiamo, per ridare speranza a questa nostra terra: a chi oggi non lavora, a chi si trova isolato da questo Stato, a chi non crede più nella politica come strumento di riscatto sociale, economico e culturale della propria esistenza.
È questo il cammino politico che SEL, insieme ai delusi del partito renziano, ai tanti fuoriusciti del Pd, a tanti movimenti di sinistra presenti sul territorio, ha deciso di percorrere. Un cammino nuovo, difficile, ma anche esaltante, rispetto al quale però tu hai inspiegabilmente deciso di prendere le distanze. Non voglio esortati a fare un passo indietro, prendo atto delle scelte dettate dalla tua coscienza. Le accetto così come anche hanno fatto tanti compagni e compagne appena appresa la tua decisione. Ma permettici di non condividerle, sia per la tempistica che per il metodo.
Hai fatto di una scelta di campo che non rientra nel nostro modo di concepire la battaglia politica, la lotta per i diritti, il bisogno di futuro delle nuove generazioni. Noi restiamo al nostro posto, senza mollare e senza arrenderci, per un semplice motivo: perché abbiamo voglia di ricostruire la sinistra. Una sinistra dell’uguaglianza, dell’accoglienza, dei diritti. Per¬ché non ci rassegniamo all’idea che la sini¬stra o è suc¬cube ed alleata delle destre o non è. Non è questa la sinistra nella quale abbiamo in questi anni, insieme e grazie a te, creduto.
Di qui l’esigenza di aprire una nuova fase, anche a costo di mettere in discussione noi stessi e la nostra identità politica. Le velleità minoritarie e l’orgoglio di partito, fine a se stesso, non ci appartengono.
Noi non usciamo da SEL, ma siamo disposti ad andare oltre SEL. Perché ciò che abbiamo a cuore è il futuro della nostra terra, il lavoro per i giovani, lo sviluppo sociale del Meridione, la valorizzazione culturale del nostro patrimonio. Questioni che il governo nazionale ha in questi anni sprezzantemente rimosso. E che solo la costruzione di una nuova forza di sinistra potrebbe riporre al centro della futura agenda politica del nostro Paese.
Ecco perché pur non comprendendo la tua scelta mi auguro di rincontrarti presto per condividere insieme a te, da sinistra, nuove e appassionate battaglie per il riscatto della nostra terra con la nostra gente.
Un abbraccio,
*Walter De Fiores, Coordinatore SEL Locride