(ph. Enzo Lacopo)
R. & P.
Nei giorni scorsi si è svolto il primo Consiglio comunale in modalità mista, in presenza e online, della storia del nostro Comune. Una procedura che avevamo più volte sollecitato, insieme all’implementazione dello streaming dei Consigli comunali (come da richiesta dei Giovani Democratici, prot. 2650 del 10.02.2017) e alla reintroduzione del wi-fi pubblico, ritenendola indispensabile durante un’emergenza pandemica, scoppiata ormai quasi un anno fa.
In tutto questo tempo, l’Amministrazione comunale di Locri non ha inteso regolamentare questa modalità di assemblea, pur non potendo escludere l’esigenza di farvi ricorso. Riteniamo per questo colpevolmente tardivo l’adeguamento del regolamento comunale, avvenuto in maniera frettolosa e non collegiale solo nel momento in cui alcuni membri della pubblica assise, tra cui il sindaco, sono stati interessati, e ce ne dispiaciamo, dal virus. Meglio tardi che mai, certamente, ma ci chiediamo perché non si è proceduto per tempo, regolamentando in maniera approfondita e condivisa tra i consiglieri le sedute di Consiglio comunale in modalità mista, ma anche totalmente in remoto. Sollecitiamo il presidente del Consiglio comunale affinché riprenda il tema e si adegui, collegialmente e in via definitiva, il regolamento comunale, prevedendo ogni possibile modalità di svolgimento delle sedute pubbliche.
Ancora assente, invece, nonostante sia facilmente realizzabile, la trasmissione in diretta streaming del Consiglio comunale che durante questi mesi si è svolto con ingressi contingentati in rispetto delle norme di sicurezza, escludendo i cittadini dalla partecipazione attiva alla vita pubblica. Non è stato edificante, durante l’ultima seduta, vedere cittadini rimasti fuori dalla sala consiliare pur se interessati a seguire il dibattito. Ci chiediamo cosa immagini di dover nascondere l’Amministrazione comunale ai locresi non permettendo la diretta streaming. Se è stato possibile attrezzare l’aula per il collegamento in remoto in così poco tempo, perché non farlo anche con la diffusione delle sedute attraverso un canale YouTube, come succede per il Consiglio regionale, per esempio?
Riteniamo indispensabile l’implementazione, facile ed economica, dello streaming, secondo le indicazioni del codice dell’Amministrazione Digitale che all’articolo 9 recita: “Lo Stato favorisce ogni forma di uso delle nuove tecnologie per promuovere una maggiore partecipazione dei cittadini, anche residenti all’estero, al processo democratico e per facilitare l’esercizio dei diritti politici e civili sia individuali che collettivi.”
A tal proposito, ricordiamo che dallo scorso 16 dicembre è online un avviso pubblico per assegnare contributi economici alle Amministrazioni comunali che avranno dato seguito a quanto previsto nel decreto legge ‘Semplificazione e innovazione digitale’ che impone alle Amministrazioni di avviare i processi di trasformazione digitale entro la scadenza del 28 febbraio 2021. Sollecitiamo l’Amministrazione comunale di Locri affinché colga l’opportunità di adeguarsi ai nuovi standard e partecipi, avvicinando sempre più i cittadini alla cosa pubblica, garantendo il diritto ai servizi digitali e favorendo la partecipazione democratica. Ogni cittadino deve poter accedere agli uffici in modo pratico e sicuro, ogni locrese deve poter conoscere quanto viene deliberato dai Consigli senza doversi affidare a dirette improvvisate, passaparola o ristretti resoconti giornalistici.
Partito Democratico Locri
Giovani Democratici Locri