R. & P.
Nel dibattito di queste settimane si sono delineate due posizioni:
- da una parte chi ritiene ineluttabile la gestione dei 3 aeroporti “calabresi” da parte della SACAL di Lamezia, declassando ad aeroscalo satellite l’Aeroporto dello Stretto e cancellando la sua vocazione interregionale tra le due storiche sponde; tale posizione è fortemente caldeggiata dal Presidente della Regione e pare accettata da gran parte della classe politica reggina;
- dall’altra chi, come noi, sostiene l’opportunità di una gestione autonoma dell’Aeroporto dell’Area Metropolitana dello Stretto, che possiede potenzialità straordinarie tutte da valorizzare, e ritiene che occorra farsi trovare preparati per il nuovo Bando ENAC, candidandosi con una nuova Società e un piano industriale volti al potenziamento e al rilancio dell’Aeroporto dello Stretto come nodo primario per lo sviluppo delle due Città Metropolitane.
Riteniamo perciò indispensabile un atto di responsabilità delle forze economiche e istituzionali per la costituzione di una NUOVA SOCIETÀ DI GESTIONE. Una Società sana, libera da deleteri condizionamenti politici, caratterizzata da una partecipazione attiva dell’imprenditoria, dotata di un management di alto profilo con dirigenti responsabili e competenti. E, se una partecipazione pubblica è ancora da privilegiare, è di fondamentale importanza l’ingresso di esperti indipendenti nel Consiglio di Amministrazione della Società, con il mandato di perseguire obiettivi chiari e facilmente verificabili. Contemporaneamente, potranno essere assunte forme di azionariato diffuso o l’emissione di titoli obbligazionari garantiti dal pubblico, per contribuire a sostenere finanziariamente la nuova Società. La nuova gestione dovrà rispondere a forme di controllo pubblico trasparenti e stringenti; sull’esempio di altri casi virtuosi internazionali, occorre dotarsi di un “Supervisory Board”, con funzione di monitoraggio periodico indipendente.
Pertanto CHIEDIAMO
che si facciano promotori e garanti dell’operazione di aggregazione dei nuovi soci – pubblici e privati – le Camere di Commercio e i due Sindaci delle Città Metropolitane di Reggio Calabria e Messina. Le Città Metropolitane abbiano il coraggio di assumere l’iniziativa, aprendo nel contempo un confronto immediato con il Governo e la Commissione Europea, essendo Enti territoriali di pari dignità rispetto alle Regioni. La classe politica abbia il coraggio di rappresentare innanzitutto gli interessi del territorio prima che quelli dettate dalle segreterie dei partiti. Gli imprenditori veri, e che hanno a cuore il futuro dell’Area Metropolitana dello Stretto, si uniscano in uno sforzo costruttivo che è più che mai necessario. Ora o mai più.