R & P
In merito al Consiglio comunale aperto del 22 giugno, il Comitato ringrazia i cittadini che hanno fatto pervenire le proprie segnalazioni e che si spendono liberamente per la tutela dell’infrastruttura, tuttavia non è possibile esprimersi positivamente su tale evento pubblico per i seguenti motivi:
1. L’opportunità di un simile confronto sarebbe stata condivisibile e apprezzabile almeno tre mesi prima, quando le proposte dei cittadini e delle associazioni avrebbero potuto, almeno in parte, tradursi in realtà. Ma, nei fatti, allora non esisteva alcun indirizzo e/o volontà delle istituzioni a cui affiancare la disponibilità e la buona volontà della società civile. Oggi invece la società civile sembra assumere un mero ruolo strumentale.
2. E’ evidente che ad oggi non è più possibile per la stagione turistica in corso né avviare né, tantomeno, strutturare alcuna convenzione con altri vettori o valutare offerte diverse per il bene del territorio.
3. La strumentalità di tale iniziativa è peraltro dimostrata dal fatto che nessun rappresentante istituzionale ha preteso, che la SACAL rendesse pubblico il “Piano Industriale”, nel rispetto delle normative sulla trasparenza.
4. Il Piano Industriale deve essere redatto prima della partecipazione al bando perché ne è requisito essenziale, quindi non può non esserci o essere omesso in una discussione sulle gestione e sviluppo dell’infrastruttura.
Ma ciò che dovrebbe interessare di più i cittadini è quanto segue:
· Il Piano Industriale è un documento essenziale, poiché rende esplicita la visione imprenditoriale ed avere delle tempistiche chiare per il raggiungimento degli obiettivi di breve, medio e lungo termine. Di conseguenza, può essere determinante nella creazione di opportunità di sviluppo per il territorio in cui opera, oppure può essere tutto il contrario.
· Se invece il piano industriale è un libro dei sogni allora l’attività di gestione è finalizzata solo ad utilità di parte e non allo sviluppo del territorio. E’ quindi incomprensibileche le istituzioni locali non manifestino un concreto interesse verso la diffusione dello stesso.
Il comitato, che sarà il 21 alla cittadella regionale (CZ) per richiamare tutti gli attori istituzionali alle proprie responsabilità, non consentirà, pertanto, che nessun rappresentante politico (di maggioranza e di opposizione) si accaparri meriti non dovuti, anche se (dall’incontro romano nella stessa giornata del 21) dovesse emergere il ripristino dei precedenti voli, cancellati da Alitalia. Va sottolineato, infatti, che:
· Le Istituzioni, il 30 Maggio in Prefettura, avevano dichiarato alla delegazione del Comitato “..Nessuna possibilità di dialogo con Alitalia nonostante il pagamento del debito”, scaricando tutte le responsabilità e le incombenze sulla Sacal.
· Solo dopo il 10 giugno, quando il Comitato ha smascherato il mancato pagamento del debito di 1.853.000€, attraverso le dichiarazioni contenute in una mail di Alitalia, si è inspiegabilmente riaperta una questione apparentemente chiusa.
· Ne consegue che, nel caso venisse ripristinata l’offerta volativa precedente, non sarà sicuramente merito di un’autonoma volontà pregressa delle istituzioni, né tantomeno grazie al consiglio comunale del 22.
Tuttavia, nel caso venissero riattivati i precedenti voli, il comitato sarà pronto a prendere atto del risultato e sarà sempre disponibile ad un’attività propositiva e sinergica per lo sviluppo dell’aeroporto, ma è giunto il momento che le Istituzioni rispondano con azioni chiare, incisive e determinate, poiché le parole, come attesta un noto proverbio, “le porta via il vento!”.
Per le suddette ragioni e nell’interesse di tutti i cittadini, il comitato non può e non intende partecipare formalmente al Consiglio comunale del 22 giugno, ma pone pubblicamente le seguenti domande:
1. Perché nei tavoli dell’11 e del 30 maggio in Prefettura è stato dichiarato dai rappresentanti istituzionali che il debito verso Alitalia era stato pagato quando invece dalla mail di Alitalia del 9 giugno viene dichiarato il contrario?
2. Perché, sempre in sede di Prefettura, i rappresentanti delle Istituzioni territoriali hanno dichiarato alla delegazione del Comitato “..Nessuna possibilità di dialogo con Alitalia sul ripristino dei voli” ed invece dopo la diffusione della missiva si sono riaperte le trattative, senza che nel frattempo si sia conclusa alcuna convenzione con altri vettori?
3. Perché le Istituzioni locali, nonostante gli impegni presi col Comitato al tavolo prefettizio del 14 gennaio, non hanno ancora avviato la conferenza dei servizi (ai sensi dell’art. 36, L 144/1999) funzionale ad individuare gli oneri di servizio pubblico per il finanziamento sulla continuità territoriale (già riconosciuta per l’area di Reggio Calabria e Messina con L 350/2003)?
4. Perché le istituzioni locali non si sono spese, nel rispetto delle normative di pubblicità e trasparenza, per ottenere il Piano Industriale della SACAL, estremamente utile per valutare le ricadute economiche sul territorio?
5. Avendo copia del piano industriale, un consiglio comunale aperto alla valutazione dello stesso non avrebbe avuto maggior concretezza?
6. Quali sono le misure programmate dalle istituzioni locali per evitare che fattori esogeni (come crisi aziendali in Sacal, Alitalia, ecc.) mettano a repentaglio la funzionalità del servizio di trasporto aereo o facciano sorgere ripetute “tempeste perfette”?
7. Il piano per migliorare la mobilità fra le due sponde dello Stretto e con la ionica e la tirrenica in che stato è? Quando si presume che sarà messo in atto, unitamente alla metropolitana cittadina?
8. Infine, piuttosto di un consiglio comunale aperto, (in questo momento solo funzionale al tentativo di riscattare l’immagine della politica locale di maggioranza e opposizione), non si sarebbe potuto convocare un consiglio metropolitano aperto, con la partecipazione dei sindaci del comprensorio, poiché secondo l’articolo 5 dello Statuto Città Metropolitana di Reggio Calabria, lo stesso Ente ha competenza alla valorizzazione e potenziamento dell’aeroporto?
COMITATO PRO AEROPORTO DELLO STRETTO